Cam: faccia a faccia Gallera-Majorino
MILANO Il Cam, il Centro aiuto minori, chiuderà il 31 dicembre. Stritolato in un ingorgo burocratico tra Regione e Comune dopo il passaggio della Provincia a Città Metropolitana, il servizio che accoglie bimbi abusati o picchiati, anche con handicap, sarà cancellato. I 20 bimbi oggi ospitati saranno smistati, 18 sono già stati respinti (compreso il neonato della Coppia dell’Acido) e i 40 operatori specializzati (logopedisti, educatori, psicologi) trasformati in impiegati. Intanto Pirellone e Palazzo Marino si accusano. Per tenerlo aperto, servono 4,5 milioni l’anno.
MAJORINO: “NOI PRONTI, MA DA SOLI È IMPOSSIBILE”
COMUNE Assessore Majorino, per Gallera è stato il Comune a non aver voluto salvare il Cam: è così?
Gallera è in stato confusionale, forse a causa degli arresti in Regione. Noi siamo gli unici che in questa storia si sono detti pronti a intervenire. Il tema è come unire le forze per salvare il centro di eccellenza.
Cercherete una soluzione?
Palazzo Marino spende ogni anno 1,4 milioni per il Cam e parliamo di 16 bambini: è la comunità minorile più costosa di Milano. Ma siamo intenzionati a continuare a spenderli e siamo ancora in tempo. È chiaro però che non abbiamo i 4,5 milioni l’anno necessari per assorbire tutto il servizio. Inoltre, per farcene carico, dovremmo anche assumere tutto il personale e rilevare da Città metropolitana la proprietà delle case alloggio. Impensabile. Sarebbe più facile dire: “Chiudiamolo così risparmiamo”. Ma non è la nostra posizione.
La Regione è pronta ad “aiutare”…
Questa è una novità assoluta. Allora che venga al tavolo e lo dica.
Non si poteva arrivare prima a una soluzione?
Sollevai la questione Cam e disabili con la Regione un anno fa, ma non è stato fatto nulla. ANDREA SPARACIARI
GALLERA: “È STATO IL COMUNE A DECIDERE DI CHIUDERLO”
REGIONE Giulio Gallera, sottosegretario regionale ai Rapporti con la Città metropolitana, perché il Pirellone non si è fatto carico del Cam inserendolo nella legge regionale sulle competenze?
Semplicemente perché i servizi alla persona sono di competenza del Comune. Tanto è vero, che il Pd in Regione non ha presentato neanche un emendamento per salvarlo. Se Palazzo Marino e Città Metropolitana dicono il contrario, dimostrano tutta la loro pochezza e ignoranza.
Quindi non siete stati voi a decretarne la fine?
Ripeto, l’unica istituzione titolata a prenderlo in carico è il Comune, che infatti già paga le cooperative che si occupano di minori stranieri non accompagnati. Perché poi abbiano scelto di non salvarlo, non lo so, chiedetelo a loro.
Tuttavia un servizio così non deve chiudere, ne conviene?
Sì, infatti mi sono detto disposto, se si aprirà un tavolo comune, a dare un aiuto per tenerlo aperto. Negli ultimi due anni abbiamo dato 500 mila euro. Ma non possiamo farcene carico, anche perché la prossima legge di Stabilità prevede di tagliarci il 77% delle risorse.
ANDREA SPARACIARI
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