Le tangenti corrono sulle strade di Roma
ROMA Trattavano tangenti per alterare, condizionare e aggiudicarsi le gare di appalto milionarie per la manutenzione delle strade della grande viabilità di Roma. Ma avevano brigato anche per la prima gara assegnata dal Campidoglio per il Giubileo, bloccata martedì dall’Autorità nazionale anticorruzione. Così due imprenditori (Luigi Martella e Alessio Ferrari) e un funzionario del Dipartimento Sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana di Roma Capitale (Ercole Lalli) sono finiti agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione e turbata libertà degli incanti. L’indagine, coordinata dalla Procura di Roma, è stata seguita dai carabinieri.
Posizione di vantaggio
I due imprenditori, per “incrementare” le probabilità di aggiudicarsi le gare – ciascuna del valore di circa un milione – facevano squadra e cercavano di ottenere informazioni su quante e quali imprese fossero state invitate nei vari lotti. Già il dato numerico, infatti, permetteva loro di avere una posizione di vantaggio regolandosi nell’offerta a seconda che il bando prevedesse l’aggiudicazione per “massimo ribasso” o la metodologia della “media mediata” (con esclusione delle offerte con ribassi troppo contenuti o troppo elevati). Lo scorso 27 settembre sono stati filmati mentre consegnavano duemila euro al funzionario in cambio di «informazioni riservate».
Situazione segnalata ad aprile
«I controlli voluti dal sindaco Marino funzionano: già lo scorso aprile avevamo segnalato alla Procura le criticità che c’erano su queste ditte, poi nuovamente a luglio – ha ricordato l’assessore alla Legalità, Alfonso Sabella – e li avevamo appena convocati per escluderli dalla gara del Giubileo. Oggi è una giornata importante, l’aria a Roma è cambiata ed è ora che lo capiscano anche le imprese». Quanto alla prima gara per il Giubileo (manutenzione di via Mura Latine e viale di Porta Ardeatina), Martella e Ferrari erano stati scoperti e bloccati dall’Anticorruzione in quanto sospettati di aver fatto “cartello” essendo soci occulti l’uno della ditta dell’altro.
Cantone: “I controlli funzionano”
Il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, spera che non ci siano altre sorprese. L’Anac aveva pizzicato le stesse ditte prima dell’accusa di tangenti. «Avevamo bloccato un’aggiudicazione provvisoria di una gara del Giubileo dopo aver scoperto che le due imprese avevano collegamenti fra di loro – ha ricordato Cantone – abbiamo fatto controlli mirati, ma siamo stati anche fortunati. I controlli fatti bene funzionano: abbiamo verificato non solo i vincitori ma tutti i partecipanti all’appalto».
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