Coppie di fatto, poche tutele in tema di mantenimento
FAMIGLIA. Convivenza batte matrimonio. È ciò che emerge dall’ultimo rapporto Istat, in cui si evidenzia come, nel 2013, per la prima volta il numero dei matrimoni sia sceso sotto quota duecentomila. Ma cosa comporta questa tendenza a livello di tutela per le coppie non sposate? «Negli ultimi mesi – spiega a Metro l’avvocato Lorenzo Puglisi, Presidente e fondatore dell’associazione Familylegal (http://www.familylegal.it/ -sono state approvate importanti riforme nel diritto di famiglia che, almeno, in parte hanno rivoluzionato la disciplina delle separazioni e dei divorzi. Divorzio in tempi più rapidi, possibilità di ricorrere a procedimenti più snelli senza recarsi in Tribunale e un rapporto di fatto più diretto con le Istituzioni. Ciò nonostante, pur potendo vantare uno dei migliori sistemi di tutela della famiglia in ambito europeo, ci scontriamo ancora oggi con alcune contraddizioni macroscopiche che sembrano essere sorprendentemente dimenticate dai nostri politici».
I non sposati
Cosa accade quindi alle famiglie composte da genitori non sposati? È vero che alle cosiddette “coppie di fatto” si applica in via analogica la normativa prevista per le coppie sposate? «Ebbene – continua Puglisi – mentre un anno fa è stata prevista l’equiparazione dei figli legittimi – quelli cioè avuti in costanza di matrimonio – con quelli naturali, al tempo stesso si è completamente omesso di intervenire a tutela dei genitori non sposati».
Mantenimento sì o no?
Può una mamma in una coppia di fatto decidere di separarsi e chiedere un assegno di mantenimento all’ex partner convivente, magari dopo aver dedicato vent’anni della propria vita alla cura e alla crescita dei suoi figli? «La risposta è no». Se da un lato, infatti, è prevista la possibilità di ottenere un assegno di mantenimento per i figli (finché questi non siano economicamente autosufficienti), è assolutamente escluso che il genitore possa trovare nell’ex compagno/a un supporto economico per sé. «In particolare, con riferimento alle separazioni, non si parla più solo di uomini rovinati dalle ex moglie costretti a dormire in macchina o a mangiare alla Caritas, ma anche di donne non sposate ultracinquantenni che si sono trovate prive di un tetto a seguito della rottura del legale sentimentale con il compagno. È sufficiente, infatti, prendere in esame le statistiche che vengono fornite dalla stessa Caritas e da altri enti socialmente impegnati per accorgersi che la percentuale di donne in questa condizione è in aumento esponenziale – denuncia Familylegal – Solo Milano si registra un + 25% rispetto al 2013 e il trend è in continua crescita». Ai conviventi – conclude l’associazione- sono stati riconosciuti svariati diritti, ma non il diritto dell’ex convivente in stato di bisogno di ricevere un’adeguata tutela economica dalla persona con la quale ha investito gran parte della sua esistenza».
METRO
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