Roma
9:45 pm, 11 Ottobre 15 calendario

Bagno di folla per Marino Ma lui conferma: lascio

Di: Redazione Metronews
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ROMA «Ho pianto a vedere le migliaia di romani che si stanno mobilitando con ogni mezzo, anche presentandosi qui in Campidoglio di domenica. Li ringrazio uno ad uno: voi che mettete in moto la nostra coscienza collettiva, voi siete il sale della democrazia e costituite un patrimonio che Roma non può e non deve perdere». Così il sindaco dimissionario di Roma, Ignazio Marino, dopo il bagno di folla con i suoi sostenitori in piazza del Campidoglio. Parole che lasciano aperta una possibile prosecuzione del suo impegno “civico”, ma non della sua permanenza sullo scranno di primo cittadino.
Sarebbe la paralisi
A chi gli chiede di resistere in sella risponde infatti con un secco no. Con la sfiducia dei partiti che dovrebbero appoggiarlo – riflette – ogni atto in consiglio comunale verrebbe bocciato e sarebbe la paralisi. Meglio chiudere oggi con le dimissioni. In piazza tanti cori contro Renzi e il Pd. Partito nel quale l’europarlamentare Goffredo Bettini puntualizza: «Sulla vicenda di Marino non parlo, ci sono altri protagonisti. Altri che hanno diretto e deciso».
Sabella si scalda
Intanto l’ex assessore capitolino alla legalità, Alfonso Sabella, si dice pronto a fare il commissario sino alle prossime elezioni: «Se qualcuno me lo chiedesse porrei delle condizioni che riguardano la macchina amministrativa». E il centrodestra dialoga in cerca di un candidato unitario: «Il voto della prossima primavera potrà dare una spallata al governo Renzi», dice il leghista Salvini, aprendo al nome di Giorgia Meloni. «Abbiamo la possibilità di tornare a guidare Roma – rincara Silvio Berlusconi – è un obiettivo assolutamente alla nostra portata che non dobbiamo farci sfuggire». E il centrodestra mette in guardia il Pd sui tempi: non provi a usare la scusa del Giubileo per rinviare il voto. Nel 2000 si votò senza problemi per le regionali.
Renzi: frattura con la città
A Roma «forse si è rotto qualcosa tra l’amministrazione e la città, più che tra Marino e il Pd». Così il premier Renzi ieri a “Che tempo che fa”. «Marino aveva vinto le primarie a sorpresa, contro una buona parte del Pd romano – ha aggiunto Renzi – e io lo vedevo con simpatia». Quanto al prossimo candidato sindaco «lo sceglieranno i romani non io». Intanto per il premier «Sabella è un ottimo nome, è un magistrato scelto da Marino che ha fatto un grosso lavoro per la legalità». Poi Renzi si è riferito al Giubileo: «Per noi è fondamentale che comunque vada a finire la questione si colga l’occasione del Giubileo per fare le cose che servono a Roma. Questo è un Giubileo a sorpresa perciò per gestire la quotidianità, far funzionare la metro, tappare le buche, non c’è sindaco che tenga… questo va fatto e il governo farà la sua parte».
Il Vicariato: serve una scossa
«La formazione di una nuova classe dirigente nella politica» è uno degli argomenti portanti, assieme alle nuove povertà e alle questioni legate all’accoglienza e all’integrazione, della “Lettera aperta alla città di Roma” preparata dal Vicariato per «dare una scossa alla città e stimolarla a rinascere», in particolare alla vigilia del Giubileo. Il testo sarà presentato il 5 novembre dal cardinale Agostino Vallini, vicario di Papa Francesco per la diocesi di Roma.
Non è una denuncia
«Sono trascorsi più di vent’anni dal secondo Sinodo diocesano di Roma – spiega il Vicariato – e la Chiesa dell’Urbe, che non ha mai smesso di manifestare concretamente la consapevolezza della responsabilità di “abitare” la città e di prendersi cura della sua gente, dei suoi problemi e delle sue potenzialità, torna a farlo con una lettera diretta anche alle istituzioni, ai cittadini, alle forze vive del territorio. Non si tratta di una denuncia – precisa il Vicariato – quanto di un’analisi della situazione attuale».
A Milano mancano i candidat
Intanto a Milano è buio pesto per la corsa al dopo Pispapia. A sinistra, sembra profilarsi una corsa a due tra “non candidati”: il commissario Expo, Sala, (leggi Renzi), e il vice sindaco Balzani, (Pisapia). I tre candidati alle primarie scesi in campo – Fiano, Majorino e Caputo -, per ora sembrano avere poche speranze. Su tutto, poi, aleggia la questione “primarie” che i milanesi ritengono imprescindibili. Il fronte opposto è nel marasma. Salvini non vuole correre (se perdesse, addio a ogni velleità nazionale); Del Debbio neppure (preferisce i 350 mila euro annui della tv); Berlusconi dice di avere due nomi, ma non li fa. Altro problema l’alleanza con Ncd: Silvio e Maroni la vogliono, il “felpato” Salvini proprio no. In serata anche il commento del premier Renzi: «Il commissario Sala all’Expo ha fatto un bellissimo lavoro. Lui sindaco? Non spetta a me scegliere».
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11 Ottobre 2015
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