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8:17 pm, 8 Ottobre 15 calendario

Incontrarsi in un click nel separè del web

Di: Redazione Metronews
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USA Sean Rad è un tipo sicuro. Te lo aspetti dal presidente e fondatore di Tinder, la app che dal 2012 ormai in 196 Paesi fa incontrare perfetti sconosciuti. Gli utenti fanno scorrere i profili delle persone, se clicchi a destra è un like, a sinistra è un rifiuto. Se due persone mettono like sui rispettivi profili, Tinder abbina i profili e apre una chat privata dove la coppia può conversare e fissare un incontro nella vita reale.
Miliardi di utenti
«La differenza tra Tinder e altri siti di incontri come Match.com – dice il 29enne Rad – è che quest’ultimo è per le persone che sono alla ricerca di qualcosa di molto specifico, mentre Tinder è per quelli che non sanno cosa diavolo vogliono». E a quanto pare sono molti,  con più di 9 miliardi di utenti connessi (fra i quali celebrità come Hilary Duff e Leonardo DiCaprio). Non è una app per incontri sessuali – termine tabù in Tinder – Rad e la sua squadra di Los Angeles preferiscono parlare di «relazioni». Insomma più LinkedIn che Grindr (app per incontri gay).
Polemiche e campagne mediatiche
Ma non sono mancate le polemiche. Nel 2014 Whitney Wolfe, l’unica donna co-fondatore della startup, ha presentato una denuncia per molestie e discriminazione sessuale contro il fidanzato e collega co-fondatore Justin Mateen. Rad è quindi diventato presidente e Mateen è ora solo un consulente part-time. L’app è stata anche bersaglio di una campagna mediatica con accuse che vanno dall’aumento della Chlamydia al fatto che quasi uno su tre dei suoi utenti sarebbe sposato.
Un business ricco
Tutto falso, secondo Rad, che ha usato Tinder per incontrare la sua fidanzata Alexa Dell, figlia di Michael Dell magnate miliardario dei computer. Non che Rad sia un poveraccio: ha fatto diversi milioni dopo aver venduto la sua partecipazione in Adly, un service di pubblicità dei media, e detiene il 10% in Tinder, circa un miliardo di dollari. Come è avvenuto l’incontro con Alexa? «In una delle sue foto era su una spiaggia – risponde Sean – e ho riconosciuto il posto, così è iniziata una lunga conversazione. L’ambientazione delle vostre foto dice su di voi più di ogni altra cosa».
Qualche problema
Tinder è il maschio alfa del mondo del “meet-up”, ma ha la concorrenza di giovani pretendenti, come la app di geolocalizzazione Happn, che abbina le persone nelle vicinanze. Rad non si preoccupa: «Sarei entusiasta di imparare qualcosa dalla concorrenza». Il vero problema è lo spam che affligge i feed degli utenti («una lotta continua»). Altro problema l’intolleranza verso la comunità transgender. “Per questo – conclude Rad – stiamo implementando degli ambienti sicuri per i diversi nostri utenti».
RICHARD PECKETT
METRO WORLD NEWS

8 Ottobre 2015
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