Giardino dei Giusti
7:08 pm, 8 Ottobre 15 calendario

Giardino dei Giusti Conflitto insanabile

Di: Redazione Metronews
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MILANO Un derby tra architetti e politici ormai incattivito. È quello che divide favorevoli e contrari al progetto di ampliamento del Giardino dei Giusti al Monte Stella. Da una parte l’associazione ebraica Gariwo che pagherà l’opera e Palazzo Marino che ha appoggiato il progetto (appena rivisto e approvato dalla Sovrintendenza). Dall’altra, 2500 cittadini e 250 intellettuali che hanno firmato per il no. Nell’occhio del ciclone, un’opera da 3000 mq che porterà alla Montagnetta, per i contrari, colate di cemento, muri, totem, pareti metalliche e un anfiteatro da 340 posti; per i favorevoli, minimi interventi, strutture leggere e un’agorà con fini didattici. Ecco il capo-fila del no e il progettista a confronto.     
 
CONSONNI: “Progetto al di fuori delle leggi”
Arch. Giancarlo Consonni,  docente del Politecnico,  perché è contrario anche al progetto “rivisto”?
Perché non è cambiato quasi nulla. Ma l’aspetto più inquietante è che la Conferenza dei servizi ha dato l’ok a un progetto con falle che mettono a rischio la tenuta del manufatto. Per esempio, una perizia geologica del Comune  prescriveva di costruire fondamenta molto profonde con palificazioni. Il che avrebbe innalzato i costi. Una prescrizione che non è stata rispettata. I tecnici si sono piegati al volere politico: da una parte danno l’ok , ma, dovendosi tutelare, prevedono delle varianti che però lasciano al futuro direttore dei lavori. Assurdo. 
C’è chi vi accusa di antisemitismo, è così?
Accusa ridicola: contro il progetto abbiamo raccolto 2500 firme tra i cittadini e di 250 “intellettuali” – tra cui  Settis e De Seta –, perché l’opera che vogliono realizzare rincorre più la visibilità che lo spirito  del Giardino dei Giusti.
Da architetto come giudica il progetto?
È una colata di cemento con opere inutili. Nel resto d’Europa il fulcro di questi Giardini sono gli alberi, non le opere collaterali. E il teatro non serve.
ANDREA SPARACIARI
 
VALABREGA: “Puzza di  antisemitismo”
Stefano Valabrega, è vero che il progetto che lei firma soffre di tare progettuali?
Sono sciocchezze. Abbiamo cambiato il progetto in base ai rilievi della Sovrintendenza e le prescrizioni che restano di solito vengono fatte a cantiere aperto. Noi abbiamo voluto portarci avanti.
Perché tanto accanimento ?
La protesta è partita da uno gruppo di residenti che considera la zona loro proprietà. Poi è arrivato  Consonni che ha tirato in mezzo gli “amici” del Politecnico. Infine, è intervenuta la politica, come il consigliere Fedreghini, che in vista delle elezioni cavalca il malcontento.
Però ci sono anche 2500 cittadini contrari, come lo è Italia Nostra…
Persone che hanno firmato senza conoscere il progetto. Italia Nostra, invece, tre anni fa si offrì di partecipare al progetto. Io mi opposi e ora è contro. Strano, no?
Asserite che nell’opposizione esiste un aspetto antisemita, non è un po’ troppo?
No. In una seduta del Cdz 8, un consigliere ha accusato il Presidente di essere “schiavo della lobby ebraica”. Nessuno del no ha fiatato. Da 66enne di sinistra vorrei chiedere a Rifondazione come può votare con Forza Nuova.
ANDREA SPARACIARI

8 Ottobre 2015
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