Murino
8:01 pm, 7 Ottobre 15 calendario

Per la Murino una fiction con una coppia lesbo

Di: Redazione Metronews
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TV È stata Bond Girl con Daniel Craig,  protagonista in molti teatri italiani testimonial instancabile di Amref. Tutto prima di trasferirsi a Parigi per diventare una diva del cinema francese. È Caterina Murino, che torna da oggi in prima serata su Rai 1 con la fiction “È arrivata la felicità” (prodotta da Publisei). Nel cast anche Laura Pandolfi e Claudio Santamaria.
Murino, l’hanno definita un “cervello in fuga”, perché all’apice del successo, 10 anni fa, decise  di lasciare il nostro Paese. Si parlò di una polemica sull’utilizzo del corpo femminile e del basso livello del cinema italiano… È così?
La mia partenza fu molto enfatizzata. Non me ne andai polemicamente, fu una scelta di carriera. Mi chiamarono molti registi francesi e quindi mi traferì.
Quindi non torna perché qualcosa è cambiato…?
Qualcosa è sicuramente cambiato per me, sono arrivati molte proposte interessanti. Forse anch’io ora sono più interessante per i registi, sono più matura.
Cosa l’ha convinta di “È arrivata la felicità”?
Il cast e il copione: si parla di problemi reali della gente e di temi sociali, come le coppie gay…
È favorevole alle nozze gay?
Certo, come lo sono all’adozione. Da testimonial di Amref ho visto come vivono i bimbi negli orfanotrofi cinesi, russi o africani, e dico che una famiglia – qualunque tipo di famiglia – può offrire una vita migliore a questi bambini. Anche un single.
Tornando al livello delle fiction italiane, la Rai ha appena annunciato che produrrà con Netflix la serie “Suburra”, un passaggio epocale, visto che per anni siamo andati avanti con preti, carabinieri, guardie forestali e suore…
Netflix e Amazon hanno innovato il modo di fare fiction. È un bene che anche i canali “tradizionali” si adeguino. Credo poi che il nuovo dg Rai Campo Dall’Orto c’entri qualcosa!
Lei appoggia il crowdfunding di tre cortometraggi sulle favole sarde, perché?
Sono tre giovani che vogliono dare un volto alle leggende che tutti i bimbi sardi hanno ascoltato. Inoltre, i proventi verranno usati per la ricostruzione post alluvione 2013. A L’Aquila lo Stato non ha ricostruito nulla. A Olbia ha ricostruito un ponte che poi ha dovuto abbattere perché fatto coi piedi. Credo sia giusto che tutti noi si dia una mano. ANDREA SPARACIARI

7 Ottobre 2015
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