Trivelle
10:20 pm, 6 Ottobre 15 calendario

I “piccoli” di Arborea hanno cacciato le trivelle

Di: Redazione Metronews
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Oristano. Fin troppo facile evocare Davide e Golia. La verità è che la famiglia Moratti, proprietaria della raffineria Saras, si è trovata di fronte un’intera comunità, non un singolo capopopolo. E per ora ha perso.
Da anni va avanti il braccio di ferro tra i cittadini di Arborea, cittadina nel cuore della Sardegna, in provincia di Oristano, e la potente famiglia che a Sarroch, sulla costa sud possiede una delle più grandi raffinerie d’Europa. Chiunque sia stato anche solo una volta in Sardegna, legge Arborea e pensa a latte, formaggi, yogurt. Proprio in questo produttivo fazzoletto di terra i Moratti hanno presentato una richiesta di ricerca e perforazione per idrocarburi. Era il 2009. 
Venerdì il Tar, a cui i Moratti hanno ricorso, ha dato ragione ai cittadini: le trivelle non perforeranno i campi di Arborea. 
Manuela Pintus, 40 anni, è biologa e da pochi mesi sindaca di Arborea. Eletta proprio il giorno del suo compleanno, dopo una campagna all’insegna dello slogan “No al progetto Eleonora”, il nome elegante usato dai Moratti. La neo sindaca è nota in città: con Davide Rullo e Paolo Piras sono l’anima della battaglia. 
Ve l’aspettavate la vittoria?
Eravamo preoccupati. La sentenza era attesa da luglio…
E invece…
Invece venerdì sera alle 22 è arrivato il messaggio dell’avvocato. Ho pianto di gioia, sono crollata emotivamente.
Vi aspettate che la Saras si arrenda, a questo punto?
Non crediamo che lo farà anche se la bocciatura del Tar è grave.
Sapere di avere la comunità contro potrebbe essere deterrente…
È dal 2009 che la Saras ha la comunità contro. Il 30 maggio 2013 presentarono i progetti ad Arborea e la reazione della comunità fu durissima. Ma neanche all’epoca si fecero impressionare. 
Farete festa?
Beh, i cittadini se lo meritano. Pensi che Arborea ha votato una donna, ricercatrice, giovane e indipendente come sindaco. È una rivoluzione. La battaglia contro il progetto Eleonora è durissima, ma siamo tutti uniti. La festa è d’obbligo. Poi, quando ci sarà la prossima tappa della battaglia, al Consiglio di Stato presumibilmente, ricominceremo a lottare. 
Vi siete mai sentiti soli?
In Sardegna siamo abituati a lottare senza clamore nel resto d’Italia. Ognuno di noi ha investito la propria vita privata in questi anni, e continueremo a farlo. Soli no, è la battaglia di una comunità.
Dieci Regioni stanno proponendo un referendum contro le trivelle. Cosa consigliate a chi sta affrontando la vostra stessa lotta?
Loro lottano anche contro lo Sblocca Italia, che è la nostra paura. Con questa legge c’è un unico permesso che vale sia per la ricerca che la perforazione. E soprattutto con la nuova legge il potere decisionale ce l’ha Roma, non il Tar. Qui abbiamo potuto far sentire le nostre ragioni, motivate e documentate. Ma a Roma il potere degli industriali è senz’altro più forte e pressante.
 
STEFANIA DIVERTITO

6 Ottobre 2015
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