Per Mafia Capitale 250 testimoni

ROMA Quello che si aprirà il prossimo 5 novembre nell’Aula Occorsio  ha tutti i crismi del processo dell’anno. Da quel giorno infatti inizia il dibattimento per i fatti di Mafia Capitale, che vedrà alla sbarra l’ex estremista nero Massimo Carminati, il suo braccio destro e ras delle coop sociali salvatore Buzzi, e Luca Odevaine, ex esponente di spicco del Pd e uomo di fiducia di Walter Veltroni quando sedeva sullo scranno più alto del Campidoglio. Un processo che sarà poi spostato nell’aula bunker di Rebibbia, con oltre 50 imputati, molti dei quali compariranno in videoconferenza perché detenuti in carceri di altre città italiane, per prevenire il pericolo di fughe ed evasioni.
Teste eccellenti
Sul banco dei testimoni i nomi saranno eccellenti. Salvatore Buzzi, tramite il suo avvocato Alessandro Diddi ha fatto sapere attraverso il sito affariitaliani, che saranno 250 e tra loro ci sono i nomi dell’ex sindaco Gianni alemanno, il primo cittadino Ignazio Marino, il presidente della Regione Nicola Zingaretti, il prefetto Franco Gabrielli e i suoi predecessori Giuseppe Pecoraro e Mario Marcone, nonché l’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta. Sarà un processo lungo: le udienze calendarizzate dalla presidente della X sezione penale Rosanna Ianiello sono 136 e andranno avanti fino a luglio.
Lavoratori a rischio
Il terremoto sulle infiltrazioni del sodalizio criminale nell’amministrazione rischia di lasciare senza lavoro 150 lavoratori della cooperativa Edera, gestita da Buzzi, per la quale è indagato (l’accusa è turbativa d’asta) anche il fondatore Franco Cancelli. La coop è sottoposta a un’interdittiva antimafia, e due degli appalti stipulati con Ama  scadranno il 31 ottobre. Per questo ieri i lavoratori hanno manifestato davanti alla sede di Ama, ricordando che sia loro sia la coop sono parte lesa e chiedendo a Gabrielli e all’ad Fortini di non abbandonarli.
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