Papa Francesco
9:30 pm, 4 Ottobre 15 calendario

Papa Francesco apre il sinodo sulla famiglia

Di: Redazione Metronews
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VATICANO  «Il dramma della solitudine; l’amore tra uomo e donna e la famiglia»: questi i tre temi su cui sono state incentrate «le letture domenicali», che – ha notato Papa Francesco – «sembrano scelte appositamente per l’evento di grazia che la Chiesa sta vivendo». Così il Papa nella Messa ha aperto la XIV assemblea del sinodo dei vescovi che per tre settimane sarà chiamata ad affrontare le problematiche legate alle famiglie contemporanee. Il Papa ha descritto la Chiesa come buona samaritana con le porte sempre aperte ad accogliere chiunque bussa chiedendo aiuto e sostegno. Una Chiesa che non punta il dito per giudicare gli altri ma accoglie le coppie che sono ferite. Se invece tiene le porte chiuse «tradisce se stessa e la sua missione, e invece di essere un ponte diventa una barriera». 
Il Pontefice poi ha chiesto di «difendere l’unità e l’indissolubilità del vincolo coniugale. In questo contesto sociale e matrimoniale assai difficile, la Chiesa – dice Francesco – è chiamata a vivere la sua missione nella fedeltà, nella carità e nella verità che non si muta secondo le mode passeggere o le opinioni dominanti», «come voce che grida nel deserto, per difendere l’amore fedele e incoraggiare le numerosissime famiglie che vivono il loro matrimonio come uno spazio in cui si manifesta l’amore divino; per difendere la sacralità della vita, di ogni vita; per difendere l’unità e l’indissolubilità del vincolo coniugale come segno della grazia di Dio e della capacità dell’uomo di amare seriamente». «Il matrimonio viene spesso “ridicolizzato” ma paradossalmente anche l’uomo di oggi rimane attirato e affascinato da ogni amore autentico, da ogni amore solido, da ogni amore fecondo, da ogni amore fedele e perpetuo». «L’obiettivo della vita coniugale non è solamente vivere insieme per sempre, ma amarsi per sempre – ha precisato Francesco – Per Dio il matrimonio non è utopia adolescenziale, ma un sogno senza il quale la sua creatura sarà destinata alla solitudine».  
Il Sinodo
Il sinodo sulla famiglia che si è aperto ieri si concluderà il 25 ottobre. Sono 147 gli articoli del documento base che sarà messo in discussione: toccano ogni aspetto della pastorale familiare, dalla poligamia alla contraccezione, dai divorziati risposati all’omosessualità, ma soprattutto molti altri temi meno mediatici ma più legati alla cura delle famiglie dentro la Chiesa.
Saranno 270 i padri sinodali, 180 eletti e gli altri 90 divisi circa a metà tra i capi dicastero della Curia Romana o di chiese orientali e quelli nominati dal Papa per questa assemblea, compresi due parroci italiani. Ci sono inoltre 18 coppie di sposi e genitori. La provenienza geografica è così ripartita: 54 dall’Africa, 64 dall’America, 36 dall’Asia, 107 dall’Europa e 9 dall’Oceania.
Il prete gay va via da Roma
Monsignor Krzysztof Olaf Charamsa, teologo che lavorava all’ex Santo Uffizio e nelle Università Pontificie e che ha confessato di essere gay e di avere un compagno e di conseguenza è stato sospeso dal Vaticano dai suoi incarichi, si appresta a lasciare l’Italia: «Non voglio suscitare altro clamore, spero solo che il Sinodo si confronti sulla questione dei credenti gay. Partirò per Barcellona». In molti però sottolineano che il clamoroso coming out non sposterà l’agenda del Sinodo, dove la questione gay è marginale, anche se mediaticamente seguita. Tra le critiche al sacerdote polacco – lodato invece dalle associazioni omosessuali – quella in relazione al contrasto con il proprio voto di castità e quella sulla scelta dei tempi dell’annuncio, vista come un’indebita pressione. Tra le aperture quelle del cardinal Kasper, che sostiene che «con questa inclinazione si nasce» e «la Chiesa deve accettare queste persone perché un individuo è sempre più delle sue azioni».
O.BA.

4 Ottobre 2015
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