Marino e le spese È ancora bufera

ROMA Con l’azienda dei trasporti prossima al commissariamento e il futuro di Ama che potrebbe sancire la spaccatura in seno alla maggioranza, l’attenzione è tutta sulle note spese del sindaco Ignazio Marino, che lui stesso ha voluto pubblicare sul sito del Comune, una volta superate le polemiche sulle parole del Papa sul viaggio di Philadelphia del primo cittadino.
Una mole di conti e scontrini dalla quale sono emerse contraddizioni di qualche centinaio di euro su alcune cene, e ombre ancora da chiarire sulle spese del 2013 (128 mila euro).
Ieri il capogruppo capitolino di Fdi Fabrizio Ghera ha annunciato un esposto in procura sul plafond a disposizione della carta di credito del Comune in uso al sindaco. La lista Marchini porterà invece gli scontrini alla Corte dei Conti. Sul suo blog Beppe Grillo si è scagliato ieri contro Marino, chiedendosi se il sindaco di Roma non creda di essere il ministro degli esteri per le missioni all’estero di questi due anni.
Polemiche a parte dai conti emerge comunque che le spese sostenute ammontano alla metà di quelle del precedente sindaco, Gianni Alemanno, così come il numero delle missioni all’estero. Missioni dalle quali l’attuale sindaco è anche tornato con in tasca 13 milioni di euro donati da mecenati stranieri per restaurare i monumenti della capitale. E sul web, in particolare sulla pagina Facebook del sindaco, la querelle sulle note spese ha scatenato il popolo del web, tra chi sostiene il sindaco e difende la sua onestà e chi è esasperato soprattutto dallo stato del trasporto pubblico e dalla sporcizia nelle strade.
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