Simone Cristicchi
6:00 pm, 4 Ottobre 15 calendario

Li romani in Russia Cristicchi-narratore

Di: Redazione Metronews
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TEATRO. “Li romani in Russia” racconta le vicende di un plotone di ragazzi romani «spediti in Russia a morire in una guerra ridicola. Tra questi c’era anche mio nonno Rinaldo, che si salvò per miracolo. Tra morti e dispersi, circa 90 mila non tornarono, congelati durante la famosa ritirata. Ma nel testo c’è anche qualche risata a denti stretti». Queste le parole di Simone Cristicchi, interprete di “Li romani in Russia”, monologo di Elia Marcelli in scena questa sera alle 21 al Teatro Vittoria. La regia dello spettacolo è di Alessandro Benvenuti.
Come ha scoperto il monologo “Li romani in Russia”?
Grazie al Prof. Marcello Teodonio, durante una presentazione del libro omonimo. Ho deciso di trasformarlo in monologo per divulgarlo il più possibile a un pubblico più vasto, e mettermi alla prova come narratore. Al momento “Li romani in Russia” ha superato 250 repliche.
Cosa l’ha attratta del testo di Marcelli?
Racconta la storia che mio nonno non ha mai voluto riesumare nella sua memoria. Mi ha colpito la narrazione in romanesco schietto, l’uso dell’ottava classica e una forbita galleria di personaggi che mi diverto a interpretare. Lo reputo un vero capolavoro della letteratura italiana.
Qual è l’attualità di un testo del genere?
Nel testo c’è tutto: l’amicizia, l’odio, la solidarietà, lo scoramento, l’uomo in tutte le sue sfumature. La sua universalità e grandezza risiede in questo, al di là del fatto storico che si racconta.
Come è nato il suo amore per il teatro? 
Ho iniziato nel 2010 proprio con questo spettacolo: una sfida. Volevo misurarmi con un monologo, e alla fine è stato il pubblico crescente a spingermi in questo percorso da attore, che con l’ultimo lavoro “Magazzino18” ha avuto il suo coronamento miscelando la musica e i monologhi. 
Per quanto riguarda la sua attività musicale: sta lavorando a nuovi progetti?
A novembre partirò per il tour di “Magazzino18”: è il terzo anno consecutivo e ci sono ancora tante richieste. La musica, per il momento, può attendere!
STEFANO MILIONI

4 Ottobre 2015
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