Cam a rischio chiusura Assiste i bimbi abusati
MILANO Una delle eccellenze di Milano, il Cam – Il Centro Assistenza Minori – è a rischio chiusura. Si tratta della struttura (l’unica pubblica in città) che dagli anni ’70 accoglie i minori da 0 a 7 per i quali il Tribunale abbia disposto l’allontanamento dalle famiglie. Nelle quattro case protette di via Pusiano trovano così rifugio bimbi picchiati, abusati, bambini tolti a genitori schizofrenici o tossici. Per capirci, è il primo numero che il tribunale ha chiamato per accogliere il figlio della Coppia dell’Acido, visto che è l’unico attivo 24 ore su 24. Che lì sarebbe finito se a questa realtà milanese da mesi non fosse stato imposto di non accogliere nuovi ospiti (visto il futuro incerto). A metterne a rischio l’esistenza non è tanto il costo annuale – circa 7 milioni di euro –, quanto il passaggio dalla Provincia alla Città Metropolitana. Se non si troverà al più presto una soluzione, per la quarantina di lavoratori (psicologi, medici, assistenti sociali, logopedisti, tutti altamente specializzati) e per i 20 piccoli oggi ospitati, si profila un salto nel buio. «Secondo il decreto Del Rio come Città metropolitana non possiamo gestire servizi alla persona – spiega la consigliera, Maria Rosaria Iardino. «Ma ritengo il Cam un fiore all’occhiello e stiamo lavorando per salvarlo. L’ipotesi migliore sarebbe di portarlo sotto il controllo del Comune». Il sei ottobre ci sarà l’incontro decisivo tra gli enti interessati, lì Palazzo Marino dovrà pronunciarsi e si deciderà se Milano potrà vantare ancora un servizio di elevatissimo valore sociale, oppure si sceglierà di violare quei bimbi. Ancora una volta. ANDREA SPARACIARI
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