A Ventimiglia i migranti tornano sugli scogli

IMPERIA Sgomberata dalle forze di polizia la tendopoli nella pinetina davanti alla barriera di San Lodovico, a Ventimiglia, occupata per protesta da mesi dai migranti bloccati al confine con la Francia e dai “no border” che manifestano in solidarietà con loro. Le forze dell’ordine sono intervenute all’alba di ieri, su richiesta della magistratura che ha disposto il sequestro dell’area, ma hanno trovato la pineta già libera. Una ruspa ha spianato quel che restava della tendopoli avviando la bonifica, mentre gli occupanti si sono trasferiti sulla vicina scogliera dei Balzi Rossi per protestare contro lo sgombero.
La mediazione del vescovo
Si sono avuti momenti di tensione, con gli agenti che hanno circondato la zona in assetto anti-sommossa. Sul posto è poi intervenuto il vescovo di Ventimiglia, monsignor Antonio Suetta, che in serata ha convinto gli stranieri a recarsi nel centro di accoglienza, ottenendo che gli attivisti italiani siano solo identificati ma non denunciati. «Da tempo avevamo sollecitato lo sgombero – ha detto il sindaco Enrico Ioculano – Ventimiglia è accogliente e solidale e lo ha dimostrato in tutti questi mesi, ma non era accettabile che a questa disponibilità si rispondesse occupando un’area della città». «Meglio tardi che mai – il commento del segretario della Lega Nord, Matteo Salvini – ora aspettiamo espulsioni».
Critiche da Sel e M5S
Protestano Sel e M5S. «Quanto avvenuto a Ventimiglia è gravissimo – afferma il capogruppo di Sel  alla Camera, Arturo Scotto – e dimostra l’inerzia del governo ma, soprattutto, dimostra come il ministro dell’Interno non sia all’altezza. Non si possono trattare così persone che scappano da guerre, fame e povertà». «Da mesi avevamo chiesto ad Alfano una gestione civile del caso Ventimiglia – ricordano i senatori Cinque Stelle – il ministro aveva rassicurato che sarebbe stato tutto risolto e invece l’estate è passata senza che accadesse nulla. È inaccettabile che si sappia usare solo la forza».
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