Asl 1, appalti truccati Cinque gli arrestati

CITTA’ Cinque persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per l’informatica truccati della Asl Torino 1. Ai domiciliari, con l’accusa di turbata libertà degli incanti e falso ideologico, sono finiti un dirigente e un funzionario dell’Asl, il legale rappresentante di una azienda di prodotti audio e due soci di una azienda di Genova che si era aggiudicata le commesse pubbliche. L’indagine ha portato alla luce un «articolato sistema di aggiudicazione fraudolenta di appalti pubblici organizzato grazie ad amicizie e interessi reciproci», hanno spiegato gli inquirenti. Un appalto, in particolare, aveva ad oggetto la sostituzione delle apparecchiature hardware dell’impianto audio del Pronto Soccorso dell’Ospedale Martini. Un altro il contratto di assistenza pluriennale per gli appalti hardware in uso presso l’Asl Torino 1. Complessivamente gli appalti finiti sotto accusa ammonterebbero a 112mila euro, più 20mila euro di manutenzione audio l’anno. Due delle persone finite in manette erano già state arrestate lo scorso febbraio nell’ambito della stessa inchiesta, coordinata dal pm Gianfranco Colace. Secondo l’ipotesi investigativa, il meccanismo avrebbe consentito a una ditta estera, che non ne aveva titolo, di fornire le apparecchiature all’ospedale e all’Asl To1. E sugli arresti di ieri mattina è intervenuto anche l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta: «Dopo questa seconda tornata di arresti, si chiude un’epoca grigia, in cui gli appalti erano fuori controllo». Saitta ha poi aggiunto che «non appena arriverà la comunicazione ufficiale dei due provvedimenti, ai dipendenti Asl saranno applicate le sospensioni immediate previste dal contratto di lavoro. Come dissi nei mesi scorsi, deve finire l’era in cui gli appalti sono fuori controllo».
REBECCA ANVERSA