Obama e Putin all’Onu duello sulla Siria

ONU «La paralisi diplomatica» del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che va avanti da 4 anni, ha fatto sì che la crisi in Siria diventasse «fuori controllo»: è l’affondo del segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, nel suo intervento alla 70esima Assemblea Generale dell’Onu. Ban ha puntato il dito contro «cinque Paesi in particolare» che «tengono la chiave» di una possibile soluzione: Russia, Stati Uniti, Arabia Saudita, Iran e Turchia. Ban ha anche chiesto alla Ue di fare di più per i profughi. 
Ma all’Onu proprio la questione siriana ha creato una profonda spaccatura tra chi sostiene il regime di Assad e chi lo avversa. Molto forti ed espliciti gli interventi in materia, e in particolare il duello fra Obama e Putin, che poi si sono rivisti. Per Obama gli Usa sono pronti a lavorare con Russia e Iran, ma non ad accettare la permanenza di Assad al potere. «Crisi come queste – ha detto -non si verificano dove c’è vera democrazia». Sulla stessa linea anche il francese Hollande. Sulla sponda opposta invece Putin, secondo il quale è illegale appoggiare l’opposizione siriana e l’unica soluzione passa per il governo di Damasco. «Come contro Hitler, serve una ampia e inclusiva coalizione internazionale contro l’Isis – ha detto il leader del Cremlino – che non è nato per caso». Pieno appoggio su questo dall’Iran. 
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