Il genio di Tissot in 80 opere

ROMA. Dandy brillante e tenero innamorato, beniamino dei migliori salotti europei, ma anche fervido credente in grado di isolarsi per coltivare la sua fede. James Tissot fu tutto questo nella sua esistenza, ma soprattutto si consegnò alla storia come un pittore fuori dagli schemi, in grado di coniugare nelle sue tele le istanze rivoluzionarie dell’impressionismo con la grazia dei preraffaelliti, la preziosità decorativa dell’arte giapponese con la rigorosa lezione dei maestri italiani rinascimentali. Il risultato? Un linguaggio in cui realtà e fantasia, attenzione al dettaglio e promessa di evasione compulsano in un unico, armonioso respiro. Finalmente i suoi capolavori sbarcano al Chiostro del Bramante, fino al 21 febbraio. 80 opere da tutto il mondo raccontano il percorso dell’artista, che seppe catturare lo spirito inquieto e profondamente mondano dell’800. Affascinanti dame in abiti eleganti e fastosi interni dell’alta società parigina e londinese, convivono con tele d’ispirazione religiosa e ritratti di rara potenza indagatrice, in un’unica sinfonia visiva, esaltata dall’uso del colore. In expò, alcuni quadri dell’amico Giuseppe de Nittis. Info: 06916508451.
DOMENICO PARIS