Fresu: Libera il Jazz è un’iniezione di fiducia
ROMA. «Per anni il jazz è stato ai margini della cultura ufficiale. Oggi in Italia si insegna nei conservatori e nelle scuole di musica. Il jazz italiano ha una grande vitalità, incarna lo spirito del tempo ed è cresciuto in modo tale che rappresenta un prodotto di qualità anche all’estero. In questo senso il Premio Siae Libera il Jazz è un riconoscimento e un’iniezione di fiducia». Queste le parole del trombettista Paolo Fresu per presentare Libera il Jazz, concorso nazionale di composizione che vivrà martedì, dalle 21, alla Casa del Jazz il suo atto conclusivo.
Il concorso, nato dalla collaborazione tra Azienda Speciale Palaexpo, Midj- Associazione Nazionale di Musicisti di Jazz e l’associazione di don Luigi Ciotti Libera, è stato organizzato in occasione del decennale della Casa del Jazz, uno dei simboli romani della lotta alla mafia (lo spazio in cui sorge è stato confiscato a uno degli esponenti di spicco della Banda della Magliana).
I tre vincitori (Stefano Carbonelli, Giulia Tagliavia, Michele Corcella) eseguiranno le loro opere alla presenza dei giurati Paolo Damiani, Giovanni Falzone, Maurizio Giammarco.
Ingresso libero.
STEFANO MILIONI
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