Crac De Tomaso Rossignolo a giudizio

CITTA’ Si aprirà il 23 marzo del 2016 il processo per il crac della storica casa automobilistica De Tomaso. E sul banco degli imputati ci sarà l’imprenditore Gianmario Rossignolo, insieme al figlio Gianluca, che ieri mattina sono stati rinviati a giudizio insieme ad altre 7 persone. L’udienza preliminare davanti al giudice Alfredo Toppino si è conclusa con questa decisione e anche con tre patteggiamenti: quello del presidente del collegio sindacale, Filippo Tonolo, di Massimiliano Alesi, amministratore e socio della De Tomaso, e del consulente finanziario Christian Limonta.
Per tutti il giudice ha concordato pene fino a due anni (22 e 24 mesi). Agli altri il procuratore Vincenzo Pacileo, che ha sostenuto l’accusa, ha contestato reati fallimentari, bancarotta fraudolenta, e truffe. Durante l’udienza preliminare 44 ex dipendenti della De Tomaso si sono costituiti parte civile: con loro anche la curatela fallimentare, la Regione Piemonte e Finpiemonte. L’indagine sulla De Tomaso era iniziata iniziata oltre due anni fa, seguendo le tracce di corsi di formazione finanziati, ma mai organizzati, con i fondi della Regione Piemonte e dalla comunità europea. Un ulteriore sviluppo dell’inchiesta aveva portato a scoprire che per ottenere la somma, 7,5 milioni di euro, erano state presentate fideiussioni false.
REBECCA ANVERSA