Un’Europa divisa approva le quote dei migranti
UNIONE EUROPEA La proposta di ricollocare 120 mila profughi è stata approvata dal Consiglio Ue a maggioranza. Si sono confermati contrari i Paesi dell’Est: Repubblica ceca, Slovacchia, Romania e Ungheria mentre la Polonia ha votato a favore e la Finlandia si è astenuta. Di fronte alla divisione dell’Europa, il ministro degli Interni lussemburghese Jean Asselborn, presidente di turno del Consiglio Ue, ha spiegato che «ci troviamo in una situazione di emergenza. Era necessario che una decisione venisse presa in tempi rapidi, e spesso l’Ue è accusata di non rispondere velocemente alle sfide: per questo è stato necessario ricorrere al voto a maggioranza qualificata». Ma i problemi non mancano. «Fino a quando sono primo ministro, le quote obbligatorie non saranno applicate sul territorio slovacco», ha detto il premier della Slovacchia, Robert Fico, spiegando che il suo Paese si rifiuterà di applicare il piano Ue. La Slovacchia, assieme alla Repubblica Ceca, si riserva di presentare un ricorso alla Corte europea di Giustizia contro la decisione.
Per il premier della Slovenia, Miro Cerar, la crisi dei migranti potrebbe mettere in pericolo l’esistenza stessa dell’Unione europea a meno che non si troverà una soluzione di lungo termine.
A Bruxelles è stato deciso che i 120.000 rifugiati da redistribuire fra i Ventotto proverranno tutti da Italia e Grecia, che, in cambio del ricollocamento vengono chiamate a impegnarsi a rafforzare le strutture di identificazione e registrazione, in collaborazione con le agenzie Ue competenti.
Al momento, oltre ai 24 mila gia’ decisi in precedenza, dall’Italia partiranno altri 15.600 persone a cui sara’ stato riconosciuto il diritto alla protezione internazionale; ma fra 12 mesi saranno sbloccati anche i 54 mila “congelati” dopo il rifiuto dell’Ungheria di partecipare allo schema, e saranno ripartiti fra Italia e Grecia “secondo le stesse proporzioni degli accordi presi in precedenza”, come ha spiegato al termine della riunione il ministro Angelino Alfano. “Abbiamo ottenuto quello che volevamo – ha constatato – l’unica nota amara e’ che questo risultato arriva dopo due anni”.
Previsone Ocse: un milione di rifugiati
Nel 2015 nell’Unione Europea si toccherà «un livello senza precedenti di richiedenti asilo e rifugiati» con un numero di procedure in crescita fino a un milione: «L’immigrazione permanente legale è paragonabile a quella osservata negli Stati Uniti». Lo sottolinea un rapporto Ocse. In Italia nel 2014 il numero degli immigrati regolari accolti è sceso del 9 % rispetto all’anno precedente – si legge nel rapporto – scendendo a 245.800 unità: un dato che conferma una tendenza in atto negli ultimi anni e che vede, rispetto alle 571.900 unità del 2007, un calo di ben il 57%. L’Ocse evidenzia il peso della recessione sull’immigrazione legata al lavoro. In ogni caso il nostro Paese resta fra le mete principali di immigrazione. Infine l’Ocse invita tutti ad una strategia politica globale «per affrontare una crisi umanitaria senza precedenti e con costi umani spaventosi e inaccettabili».
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