SOS RACKET
9:50 pm, 22 Settembre 15 calendario

Il silenzio sull’usura Più casi, meno denunce

Di: Redazione Metronews
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ROMA Non più e non solo commercianti o imprenditori. L’usura a Roma colpisce sempre più categorie fino a ieri considerate non a rischio, come famiglie monoreddito e pensionati, complici gli ultimi anni di crisi economica e forse la minore incisività delle istituzioni nel contrastare il fenomeno. È la fotografia fatta dall’associazione Codici, che presiede il Forum delle associazioni antiusura.
Non a caso ben sette sigle di associazioni che combattono il fenomeno hanno chiesto un tavolo urgente con il prefetto Franco Gabrielli. «Vorremmo ripristinare una vera rete di sportelli contro l’usura, visto che al di là di un impegno occasionale le istituzioni hanno smesso di supportarli. La Regione ha smesso di finanziarli da tre anni», ha spiegato a Metro il segretario nazionale di Codici, Ivano Giacomelli.
Uno studio dell’associazione ha rilevato come a Roma nel 2014 i casi accertati di usura siano aumentati del 20% rispetto al 2013, registrando nello stesso periodo 500 casi di estorsione e oltre 409 incendi legati al racket e all’usura. E il 2015? «Quest’anno il nostro centralino antiusura (che risponde allo 06-55301808, ndr), ha registrato un calo impressionante di denunce. Le vittime ci chiamano, rappresentano il loro caso, ma se fino a un anno fa una su dieci decideva di andare fino in fondo, oggi il rapporto è di uno a 30. Una flessione del 300%. Questo perché non c’è più una rete associativa forte, e manca il sostegno delle istituzioni. Le vittime si sentono più sole».
E negli ultimi mesi è cambiata anche la tipologia degli usurati: sono aumentati i pensionati che si rivolgono all’usuraio per ottenere i soldi necessari a cure non coperte dalla Sanità, o le famiglie monoreddito che incappano nei “cravattari” per le spese relative ai figli.
PAOLO CHIRIATTI

22 Settembre 2015
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