Oncologico a rischio a Casale Monferrato
Un ulteriore, drammatico, schiaffo ai cittadini di Casale Monferrato, la città resa tristemente famosa per essere l’epicentro della tragedia Eternit.
A causa dei tagli sanitari rischia di essere fortemente ridimensionato l’ospedale Santo Spirito, l’unico polo sanitario superstite nella zona. E a essere in bilico sono reparti fondamentali per la vita della città martorizzata dall’amianto: oncologia e degenza oncologica, anestesia e rianimazione, traumatologia, pediatria.
La notizia è arrivata in città e ha subito scatenato numerose reazioni da parte delle associazioni e dei cittadini.
«La perdita della degenza Oncologica – ha detto Casalebenecomune a Casale news – e la soppressione della degenza di Malattie Infettive, su cui pochi anni fa si fecero ingenti investimenti, produrrà un’inevitabile peggioramento dei servizi sanitari offerti e ulteriore prolungamento delle liste d’attesa, con progressiva perdita di utenza, che in breve porterà all’inevitabile conseguenza dell’inefficienza di questi Servizi ed alla loro soppressione riducendo il nostro Ospedale, fino agli anni ’90 tra i più importanti della Regione, ad una struttura per cronici».
«I casalesi non si arrendono facilmente, lo abbiamo già dimostrato con la nostra storia – fanno sapere le associazioni contro l’amianto – per questo chiediamo a raccolta tutta la cittadinanza. È troppo comodo sfilare in favore di telecamera in testa alla fiaccolata post sentenza come ha fatto Chiamparino e poi lasciare che il suo assessore alla sanità azzeri i posti letto in oncologia. Casale sa quando è ora di scendere in piazza per la propria Comunità e la propria Storia (che si sta ancora facendo) di sofferenza, siamo pronti anche a farlo contro la sua giunta regionale per far conoscere a tutta Italia questa vergogna.».
Quando il comune di Casale Monferrato pensò di accettare la somma risarcitoria del magnate dell’Eternit i cittadini di Casale occuparono l’aula del Consiglio comunale e anche grazie alla loro forte pressione il sindaco cambiò idea. Questa sera alle 18 in un’assemblea publbica verranno decise forme di lotte per non perdere l’ultimo presidio sanitario, per non essere ancora più soli di fronte al dramma dell’amianto.
STEFANIA DIVERTITO
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