Tony Saccucci
8:42 pm, 16 Settembre 15 calendario

E chi se l’aspettava? Il pc a scuola non è fondamentale

Di: Redazione Metronews
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Ci voleva l’Ocse per scoprire che il computer a scuola “da solo” non migliora l’apprendimento degli allievi. Da due giorni la questione rimbalza sui quotidiani. Anche se la notizia è di per sé una banalità (perché può succedere che uno studio – anche se condotto con estrema serietà – scopra l’acqua calda, o corrobori ciò che il buon senso suggerirebbe), i giornali si rincorrono nel doverla dare a tutti i costi. E scopiazzano qua e là i dati del rapporto che, in sintesi, dimostra che l’aver investito grandi cifre nel potenziamento di tutto ciò che riguarda le tecnologie informatiche nelle scuole non ha portato i risultati previsti. Anzi, continuano i curatori dell’indagine, «molte delle competenze di valutazione e di gestione dei compiti che sono essenziali per la navigazione online possono essere insegnate e imparate attraverso metodi e pedagogie analogiche e convenzionali». I quindicenni “monitorati” hanno dimostrato che chi non usa il pc ha difficoltà in alcune attività, le stesse che presenta chi ne fa un uso spropositato. Insomma, la conoscenza anche sul cartaceo dei classici greci e latini avrebbe suggerito che in medio stat virtus. Anche se questo medio è da ricercarsi tra ram, wireless, wifi, lim e tablet. Ma l’Ocse va ben oltre, spingendosi a suggerire politiche scolastiche ai governanti di turno: li mette in guardia dal pensare di trascurare la formazione dei docenti. E questo forse è il dato rilevante, ovviamente quasi ignorato dalla maggior parte dei giornalisti che hanno ripreso il rapporto. Per far sì che migliorino gli allievi, anche – e soprattutto – in presenza di una massiccia tecnologia, si richiede «un rilevante livello di preparazione degli insegnanti». Dunque, senza paternalismo – che pure dalle parole dei ricercatori sembra trasparire -, bisognerà avvertire i governanti giocherelloni esperti di playstation twitter facebook che non è uno smartphone alla moda che fa di un insegnante un buon insegnante o una scuola cablata un luogo di apprendimento. Ci vuole che quell’insegnante venga formato per insegnare a usare (non a usare) quelle tecnologie. Ma si sa, per fare formazione seria ci vogliono investimenti e non operazioni di maquillage.
TONY SACCUCCI
Insegnante e scrittore
 

16 Settembre 2015
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