Migranti
9:28 pm, 16 Settembre 15 calendario

Battaglia coi migranti al confine serbo-ungherese

Di: Redazione Metronews
condividi

UNGHERIA Tensione alle stelle al confine tra Serbia e Ungheria. La polizia di Budapest ha usato idranti e lacrimogeni contro i migranti che tentavano di superare la barriera. Centinaia di agenti in tenuta anti-sommossa, sostenuti da unità speciali anti-terrorismo con mezzi blindati, hanno respinto i migranti al di là della recinzione, mentre decine di persone sono comunque riuscite a sfondare le linee e a entrare in territorio ungherese. Il governo ha accusato i profughi di essere «armati di tubi e bastoni», mentre immagini trasmesse dalla tv hanno mostrato alcune persone mentre lanciavano oggetti contro gli agenti. Negli scontri sono rimasti feriti 20 poliziotti. L’agenzia Onu per i rifugiati ha espresso «estrema preoccupazione» e ha denunciato che diversi migranti sono rimasti feriti e bambini sono stati separati dai genitori. I feriti totali sarebbero 300, per intossicazione da lacrimogeni ma anche ferite da taglio. Una dura condanna è arrivata dal segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, che si è detto «scioccato nel vedere come sono stati trattati migranti e rifugiati», un «trattamento inaccettabile per persone che fuggono dalla guerra e dalla persecuzione». Condanne anche dalle Ue.
Budapest però ha cominciato le misurazioni per proseguire la propria barriera lungo la frontiera con la Romania, annunciando analogo provvedimento verso la Croazia. inoltre è arrivata la prima condanna per un migrante (iracheno) arrestato secondo la nuova legge per essere entrato illegalmente nel Paese.
Migranti e rifugiati hanno trovato un’altra porta d’accesso alla Ue: la Croazia. Il premier di Zagabria, Zoran Milanovic, ha comunicato che i primi profughi sono già entrati nel Paese dalla Serbia. Le autorità croate si sono dette pronte a «ricevere i migranti o a indirizzarli dove vogliono andare». «Potranno attraversare la Croazia e li aiuteremo», ha assicurato, il premier. Ma i rifugiati che arrivano in Croazia corrono il rischio di incappare in qualcuna delle mine lasciate nella zona orientale del Paese, durante gli intensi combattimenti avvenuti tra il 1991 e il 1995.
METRO

16 Settembre 2015
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo