Turisti messicani uccisi da militari egiziani
EGITTO Sarebbero 8 i turisti messicani uccisi per errore al confine con la Libia, insieme a 4 egiziani (la guida e tre autisti), dalle forze di sicurezza del Cairo che li avevano scambiati per terroristi. Sarebbe stato un velivolo militare a bombardare il gruppo di 16 persone mentre si trovava vicino all’oasi di Bahareya, nel Deserto Occidentale. Altre dieci persone sono rimaste ferite.
Per il ministero dell’Interno egiziano si trattava di una zona «non autorizzata ai turisti». La portavoce del ministero del Turismo ha sostenuto che i veicoli non avevano i permessi necessari e che il ministro ritiene «responsabile» l’agenzia che ha permesso al convoglio di viaggiare in quella zona. Ma una fonte locale ha smentito la ricostruzione delle autorità, affermando di aver parlato con uno degli autisti del convoglio, il quale ha confermato che il tour operator aveva messo al corrente le autorità dell’escursione in quella zona e che i veicoli erano scortati dalla polizia, tanto che un agente sarebbe rimasto ferito.
Il Deserto Occidentale egiziano, porta d’ingresso in Libia, è stato spesso teatro di operazioni dei gruppi jihadisti affiliati all’Isis. Il mese scorso, cinque soldati egiziani sono morti in un incidente aereo mentre stavano dando la caccia a un gruppo di sospetti nell’oasi di Siwa, e nella stessa area i terroristi hanno decapitato un croato che lavorava per un’azienda francese. Nel luglio 2014 almeno 21 soldati egiziani sono stati uccisi in un attacco di uomini armati contro un posto di blocco nel governatorato della regione.
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