Quelle giovani promesse Flavia Pennetta e Roberta Vinci
TENNIS Due pugliesi. Una di Brindisi e l’altra di Taranto. Flavia Pennetta e Roberta Vinci: resterà a lungo la macchia azzurra a Flushing Meadows, palcoscenico degli Us Open appena conquistati a mani basse dall’Italia con Flavia Pennetta in finale contro l’altra italiana Roberta Vinci. Un dominio assoluto: perchè se la Pennetta ha vinto, Roberta Vinci, ha sconfitto la numero uno al mondo, Serena Williams. E se tutta l’Italia ha palpitato quando le azzurre si sono abbracciate a fine partita, ora i tifosi incrociano le dita sperando che Flavia non si ritiri, come ha annunciato a fine partita lasciando tutti di stucco. Ma come sono nate tennisticamente queste due campionesse? Metro è andato a cercare i loro allenatori di un tempo, quando erano solo delle promesse.
Alberto Ciampa è stato il primo maestro (dai 7 ai 15 anni) di Flavia Pennetta. Lo abbiamo raggiunto dopo il trionfo agli US Open.
Lei che l’ha vista crescere, avrebbe mai immaginato una vittoria del genere?
Onestamente no, in un derby tutto italiano, poi… È stato straordinario.
Durante gli allenamenti, ricorda su quali colpi avete lavorato maggiormente?
Flavia ha sempre avuto un rovescio incredibile, soprattutto nei passanti. Lavoravamo molto per migliorare il dritto e il servizio. E devo dire che già ai tempi era maniacale nella preparazione.
Giusto che si ritiri proprio adesso?
Sì, quale miglior congedo di uno Slam alla sua età? Certo, sarebbe bello vederla alle prossime Olimpiadi, magari in doppio con Roberta Vinci.
Roberta Vinci ha cominciato la sua avventura di tennista (dai 9 ai 13 anni) sotto le cure di Davide Diroma al CT Taranto.
Quand’era ragazzina, Roberta aveva già grandi numeri?
Certo, era straordinaria, soprattutto nel gioco di volo e nel rovescio bimane. Ma la cosa che stupiva di più era il senso tattico e la determinazione.
Che cosa ha pensato dopo la vittoria su Serena Williams?
All’inizio non riuscivo a rendermene conto. Un’impresa incredibile, credo tra le più importanti che lo sport italiano possa ricordare.
Nonostante la sconfitta con la Pennetta, crede che questo risultato costituisca un nuovo punto di svolta nella carriera della Vinci?
Sicuramente tornerà a una bella classifica WTA (19 nel ranking, ndr). E poi penso che la aiuterà a rimanere a grandi livelli nel circuito per un altro paio d’anni.
INTERVISTA DI DOMENICO PARIS
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