SIRIA
9:48 pm, 10 Settembre 15 calendario

Armi russe in Siria Uno dei teatri di una partita globale

Di: Redazione Metronews
condividi

SIRIA La Russia ha ammesso che sta inviando armi insieme agli aiuti umanitari in Siria, ma ha precisato che non è direttamente impegnata nei combattimenti al fianco dell’esercito di Bashar al-Assad. Rispondendo alle preoccupazioni espresse dagli Usa per le notizie di attività militari russe nin Siria, il ministro degli Esteri ha precisato che Mosca «non ha preso misure aggiuntive» per rinforzare la sua presenza militare in Siria. «Esperti militari russi aiutano l’esercito siriano ad imparare a utilizzare le nostre armi», ha confermato Lavrov, ricordando che in Siria «ci sono militari russi da molti anni». Il quotidiano russo Kommersant ha rivelato che tra gli armamenti forniti all’esercito siriano ci sono veicoli corazzati per il trasporto di militari. Per Lavrov, «la Russia continuerà ad aiutare Damasco, per prevenire che in Siria si verifichi uno scenario simile alla Libia».
Margelletti: “La partita in gioco è globale”
Un “grande gioco” che vede le potenze mondiali giocarsi in ogni angolo del pianeta la difesa dei propri interessi globali. È questo – spiega Andrea Margelletti, presidente del Ce.S.I. – quello che sta succedendo anche in Siria con il nuovo impegno militare russo. 
Siamo all’inizio di un terza guerra mondiale?
Assolutamente no, chi attaccherebbe la Russia perché combatte l’Isis? Il fatto è che siamo di fronte a partite complesse per le quali lo scacchiere ha molteplici pedine in più. E in Siria si è aggiunta la Russia che la vuole usare per aumentare la sua voce in capitolo anche sugli altri tavoli, come l’Ucraina. 
Quali sono i tavoli e quali gli attori?
Il “grande gioco” vede in campo Usa, Russia, Paesi europei come Francia e Gran Bretagna (non l’Europa che come tale non esiste in politica estera), Cina, Iran e alcuni Paesi arabi (Arabia, Qatar, un po’ l’Egitto che però ora pensa soprattutto a sopravvivere). 
C’è un legame tra i tavoli? Ad esempio per la questione Isis, fra Siria e Libia?
Sono i giocatori che collegano i tavoli fra loro. L’Isis, come altri dei player citati, è un importante attore locale che lega un po’ tutto il Medio Oriente, ma non necessariamente con una strategia centralizzata. Invece la partita che fanno russi e americani è mondiale. In realtà poi i confronti globali sono due, c’è anche Usa-Cina.
Quale è la posta in gioco?
Il controllo delle proprie aree di interesse. Per la Russia sono prioritarie l’est Europa e il Caucaso, ma la Siria – oltre a dare il segnale del ruolo crescente di Mosca – è comunque da sempre pedina essenziale della strategia mediterranea della Russia. 
Pochi giorni fa Hollande ha detto che bisogna mandare via Assad… La situazione in Siria si complica?
Come dicevo la partita è complessa. La Francia ha i suoi interessi in Siria fin dall’epoca ottomana. Sono tanti i fattori in gioco nelle singole realtà. 
In tutto questo l’Italia?
Non siamo certo un attore di primo piano. Inoltre facciamo sempre un gran parlare di Siria, ma il nostro vero interesse nazionale è indiscutibilmente in Libia.
OSVALDO BALDACCI

10 Settembre 2015
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo