La Germania apre le porte a 500 mila rifugiati
ROMA Entro la fine dell’anno saranno oltre 400 mila i migranti che avranno attraversato il Mediterraneo e nel 2016 questa cifra potrebbe salire a 450 mila «o addirittura di più». È la stima fatta da Peter Sutherland, rappresentante speciale dell’Onu per le Migrazioni. Intanto i tedeschi ribadiscono la loro apertura solidale. La Germania sarà in grado di accogliere 500.000 profughi all’anno per alcuni anni. Lo ha annunciato il vice-cancelliere tedesco, Sigmar Gabriel: «Ritengo che potremo certamente far fronte a qualcosa come mezzo milione di profughi, forse anche più, per diversi anni».
Un peso condiviso
Ma Gabriel ha sottolineato che anche gli altri Paesi europei devono farsi carico di una parte dei profughi in arrivo: «Non possiamo prendere quasi un milione di persone ogni anno e integrarle come se niente fosse». Berlino, ha assicurato, continuerà a farsi carico di una quota «largamente sproporzionata» perchè «è senza dubbio un Paese forte economicamente» ma «la linea europea deve cambiare» perchè non si può gravare solo su Paesi come Germania, Austria e Svezia. La cancelliera Merkel, incontrando il premier svedese Lofven, ha avvertito che il piano della Commissione Ue per la ridistribuzione di 120 mila richiedenti asilo in Europa «è solo un primo passo» e le quote dovranno essere aggiornate. Intanto la Commissione sta definendo la proposta per penalizzare i Paesi recalcitranti: quelli che non intendono partecipare alla ripartizione dei profughi potranno tirarsi fuori motivandolo (“opt out”) solo per un anno e dovranno pagare una multa pari allo 0,002% del Pil.
Usa pronti ad aiutare l’Europa
Gli Stati Uniti d’America stanno valutando aiuti all’Unione europea per fronteggiare l’emergenza migranti. Lo ha dichiarato il portavoce del presidente Obama. Il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, lavora intanto ad un “trust fund” per l’Africa che possa fornire supporto finanziario ai Paesi africani e affrontare alla radice il problema migratorio. Il Parlamento europeo, votando una risoluzione sullo stato dei diritti fondamentali, ha sottolineato come la gestione dell’immigrazione debba «innanzitutto rispettare i diritti fondamentali dei migranti».
L’Ungheria insiste nell’alzare il muro
Il premier ungherese Orban è deciso ad accelerare la costruzione del muro anti-migranti al confine con la Serbia. Per questo ha fatto sapere che intende impiegare più operai per velocizzare i lavori e completarli entro il 15 settembre. Quel giorno entrerà in vigore anche la più restriva legge anti-immigrazione voluta da Budapest che, secondo l’Unhcr, rischia di provocare il caos più totale. L’Unicef avverte che sempre più bambini e donne cercano rifugio in Europa passando attraverso la Repubblica ex Jugoslava di Macedonia e la Serbia. Quasi 10.000 persone, circa il 40% delle quali donne e bambini, sono state registrate mentre superavano il confine dalla Grecia. Altre 7.720 sono state registrate che transitavano in Serbia attraverso Presevo. Ma è probabile che il numero attuale di donne e bambini che stanno raggiungendo i centri di accoglienza in entrambi i Paesi sia raddoppiato rispetto ai dati ufficiali perchè molte famiglie viaggiano senza esser state registrate. Vi sono infine migliaia di profughi siriani e iracheni, fra i quali molti anziani e bambini, che sono bloccati da giorni al confine tra Iraq e Turchia per gli scontri in atto tra Pkk ed esercito turco.
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