GIAMPAOLO ROIDI
5:00 pm, 23 Luglio 15 calendario

Roma fa notizia per il suo degrado

Di: Redazione Metronews
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Il sindaco è onesto, ma lo è abbastanza per fermare il declino della città eterna? si chiedeva ieri il New York Times, mettendo in prima pagina dell’edizione internazionale una bella foto di immondizia a Trastevere. La notizia – per i romani non lo è più da molto tempo – è il degrado di Roma, città eternamente in bilico tra un destino di museo del mondo più o meno organizzato e la vocazione di moderna capitale europea capace di coniugare storia e innovazione col piglio di una dinamica smart city.
Oggi, la capitale del Paese non è né l’una né l’altra cosa, e a fare notizia sono le inchieste sulla malavita e quelle sulle strade sporche. O il disastro dei trasporti pubblici, paralizzati da settimane da una vertenza tra sindacati e amministrazione sulla produttività dei dipendenti, che sta lasciando a piedi tanti romani e sul terreno anche feriti, nel vero senso della parola. Corse saltate nelle ore di punta, bus fermi o in manutenzione come mai in passato, file epocali per salire sui vagoni della Linea A (ieri un treno della B ha viaggiato con le porte aperte). E qualcuno ha perso la testa, aggredendo controllori e autisti, complice certo il grande caldo.
Da mesi Roma annaspa nel malumore e al sindaco Marino molti, persino nel suo partito, hanno chiesto di farsi da parte, per evitare che il populismo di nuove e vecchie opposizioni semini consenso in profondità (per il Campidoglio si vota nel 2018). Ma lui non molla, fiero di non essere stato sfiorato dalle inchieste della procura e forte di riforme – proprio in tema di mobilità, il nuovo piano del traffico è farina del suo sacco – forse impopolari ma che negli anni, questa la convinzione, si dimostreranno efficaci. La sua è una sfida alle lobby, certo, ai poteri più o meno forti, al malcostume dei tanti romani a cui non piace timbrare il cartellino o il biglietto sul bus.
Eppure Marino è quasi a metà mandato e oggi più che mai ha il dovere di controllare bene quanta benzina è rimasta nel suo motore. In termini di consenso nella maggioranza, di credibilità e convinzione degli assessori, di sua personale capacità di seduzione tra i dipendenti del Comune. La fiducia dei cittadini, almeno di quelli che girano sui mezzi pubblici, è al minimo storico. E senza un segnale tangibile di capacità risolutiva dei problemi, diciamo così, il capolinea arriverà in un attimo e stavolta tutti, ma proprio tutti, gli chiederanno di scendere.
GIAMPAOLO ROIDI
giornalista, direttore di Metro

23 Luglio 2015
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