La Cgia: in 4 anni servono 75,4 miliardi
ROMA. Per evitare che scattino le cosiddette clausole di salvaguardia, entro la fine del 2018 il governo dovrà recuperare 75,4 miliardi di euro in quasi 4 anni, altrimenti famiglie e imprese subiranno un aggravio fiscale di pari importo. Lo rileva la Cgia di Mestre. «Nel caso il governo non fosse in grado di reperire le risorse necessarie per sterilizzare» le clausole di salvaguardia, «sarebbe inevitabile l’aumento della tassazione, al fine di rispettare gli impegni presi con l’Ue in materia di conti pubblici». La prima scadenza, ricorda la Cgia, è il 30 settembre: «Se entro quella data l’Esecutivo non fosse in grado di reperire 1,4 miliardi di euro, dal giorno successivo scatterebbe l’ennesimo aumento delle accise sui carburanti, oltre a un deciso incremento degli acconti Irpef e Ires in capo alle aziende». Quanto alla prossima legge di stabilità, entro la fine dell’anno, Renzi sarà costretto a reperire ulteriori 16 miliardi di euro; diversamente, dal 1° gennaio 2016 scatterà un nuovo ritocco dell’Iva e un aumento della tassazione, attraverso l’elevazione di aliquote o la riduzione di detrazioni e deduzioni fiscali. In questa maniera, l’ammontare degli inasprimenti fiscali rispetto al 2014 «arriverebbe a 17,4 miliardi di euro». Un impegno «da far tremare i polsi», commenta Paolo Zabeo della Cgia.
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