I Muse live a Capannelle portano i loro “Drones”

ROMA  «Questo album analizza il viaggio di un essere umano dalla sua perdita di speranza e dal senso di abbandono, all’indottrinamento dal sistema affinché si diventi droni umani, fino alla defezione terminale da parte degli oppressori». 
Queste le parole di Matt Bellamy per introdurre “Drones”, il nuovo album dei Muse, in concerto sabato alle 21,30 all’Ippodromo delle Capannelle per “PostePay Rock in Roma”.  
La band britannica, nata nel 1992 nel Devon, arriva nella Capitale sull’onda della pubblicazione del suo nuovo cd, uscito all’inizio di giugno, a tre anni dal precedente intitolato “The 2nd law”. 
Il disco, subito al numero uno delle classifiche nei sedici paesi in cui è stato pubblicato, è stato coprodotto dai Muse e da Robert John “Mutt” Lange e contiene dodici brani. 
«Per me un “drone” – spiega Bellamy a proposito del titolo dell’ultimo  disco – è uno psicopatico metaforico che permette comportamenti psicopatici senza possibilità di appello. Il mondo è dominato da droni che utilizzano droni per trasformarci tutti in droni».
STEFANO MILIONI