Brizzi se la prende con i Peter Pan 50enni
CINEMA “Forever young” recitava la canzone della rock band tedesca Alphaville e oggi è da lì che mutua il titolo il regista Fausto Brizzi per il suo prossimo film (da marzo 2016 in sala) sulla giovinezza che passa e sugli adulti che si oppongono a questa inevitabilità con tutte le loro forze, mixando musica di oggi e motivi di ieri. E non aspettatevi il lieto fine («Stavolta non l’ho proprio voluto»).
Signor Brizzi, chi sono i “per sempre giovani”?
Una donna di mezza età (Sabrina Ferilli) che ama la Disco e nella notte si aggira alla ricerca dei ventenni; un dj (Lillo) che non smette di fare il mestiere giovane per eccellenza, ma inizia ad avere difficoltà ad essere sulla stessa lunghezza d’onda dei giovani; un avvocato anziano (Teo Teocoli) che si allena tutti i giorni duramente, come se dovesse partecipare alle Olimpiadi, rischiando non poco; un cinquantenne (Fabrizio Bentivoglio) che convive con una 22enne, ma la tradisce con una cinquantrenne, con la quale fare delle cose trasgressive come le tagliatelle fatte in casa.
Sono rappresentativi dei tanti Peter Pan di oggi?
Assolutamente sì. Sono i tanti per i quali non puoi essere vecchio perché, se sei vecchio, sei out. Sono simboli di una generazione di mezza età che oggi si è appiattita solo sulla ricerca dell’eterna giovinezza, esattamente come la nostra classe politica, dove anche gli ottantenni cercano di essere più giovani dei giovani.
Ma tra questi “forever young” ci si mette anche lei?
In fondo sì. Sono circondato da “forever young”. A 30 anni ci si mette ancora la maglietta con i super eroi o si inizia a fare qualche ritocchino dal chirurgo! SILVIA DI PAOLA
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