Scuola
7:50 pm, 14 Luglio 15 calendario

Mattarella firma la Buona Scuola

Di: Redazione Metronews
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ROMA Nella serata di lunedì, ma la notizia è stata diffusa ieri su Twitter dal Miur, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato la legge di riforma della scuola varata dal Parlamento lo scorso 9 luglio. A nulla è valsa la valanga di firme in calce alla petizione lanciata dai docenti del gruppo “Gessetti Rotti” per richiamare l’attenzione del capo dello Stato sull’incostituzionalità della chiamata diretta dei docenti. Inascoltati anche gli scioperi della fame dei prof e l’ultima diffida inviata in extremis al Quirinale da 112 docenti calabresi che, prendendo spunto dalla lettera del giudice Ferdinando Imposimato (presidente emerito della Corte di Cassazione), avevano ricordato che «firmare questa legge equivale a commettere un crimine contro la Costituzione».
Matteo Renzi canta vittoria
Il premier Renzi, in attesa della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, canta invece vittoria: «Gli analisti dicevano che la riforma della scuola era morta. Nel giro di due mesi abbiamo portato a casa la legge. Rispetto le critiche, ma ora c’è più autonomia per le scuole, più merito e più valutazione per gli insegnanti. E più insegnanti». «Chiedo che il Veneto impugni la riforma perchè rappresenta l’esatto contrario di quell’autonomia e di quel federalismo che la Costituzione riconosce alle Regioni. E tradisce le esperienze di “buona scuola” già in essere». Così Elena Donazzan, assessore regionale all’Istruzione, che lunedì proporrà alla giunta «di costruire un robusto ricorso».
Delusi dal Quirinale
«La firma del capo dello Stato ci addolora – è il commento del M5S – e addolora soprattutto gli studenti e i tanti docenti che in questi mesi hanno cercato di far sentire inutilmente la propria voce. Avremmo voluto che almeno una personalità come Mattarella prestasse ascolto». «La firma del presidente è ingiusta, considerando anche i profili di incostituzionalità della legge – conclude Danilo Lampis, coordinatore dell’Unione degli Studenti – da settembre renderemo le scuole ingovernabili. Il movimento ha già dimostrato di essere maggioritario nel Paese e non si fermerà».
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14 Luglio 2015
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