Manca la fiducia nel Pd Abbandona vicesindaco De Cesaris
COMUNE Il vicesindaco e assessore all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris saluta e abbandona palazzo Marino. «Si tratta di una decisione presa dopo approfondite riflessioni sugli ultimi mesi di lavoro, che hanno messo in evidenza difficoltà non più sormontabili nella prosecuzione della mia attività amministrativa per il venir meno del rapporto di fiducia con una parte della maggioranza in Consiglio comunale», ha spiegato. E ha poi aggiunto: «Soprattutto in vista delle importanti scelte che attendono la giunta in quest’ultima fase del proprio mandato, che richiedono una grande coesione e la massima condivisione politica possibile, ho ritenuto opportuno rimettere le deleghe».
Formalmente, a scatenare l’abbandono di uno dei pilastri della giunta arancione, una questione di poco conto: l’appoggio del Pd a una mozione di Fi per la creazione di un’area cani a Santa Giulia. Formalmente, dicevamo, perché quello consumato ieri è un addio più che meditato, tanto che già in mattinata De Cesaris aveva manifestato la sua volontà di lasciare al Sindaco.
Da mesi, infatti, gli scontri all’interno della giunta (memorabili resteranno a palazzo Marino i litigi che hanno visto contrapporsi De Cesaris e la collega Carmela Rozza, due donne certo dal carattere non facile) e di alcuni assessori con la maggioranza Pd erano all’ordine del giorno. Difficoltà di coesistenza esplose dopo l’annuncio di Pisapia di non ricandidarsi.
«Penso di aver svolto e portato a compimento il mandato per il quale sono stata nominata», ha aggiunto l’assessore, «un mandato che ha comportato sfide impegnative ed il raggiungimento di importanti risultati, per i quali voglio ringraziare tutti i miei collaboratori e i lavoratori della pubblica amministrazione, che con impegno, cordialità ed affetto hanno condiviso con me progetti, battaglie ed obiettivi. Voglio inoltre ringraziare il sindaco Giuliano Pisapia, che mi ha offerto un’occasione straordinaria e che ha fatto di Milano una città in grado di volare, al centro dell’attenzione internazionale».
E di battaglie, l’avvocato De Cesaris, ne ha combattute tante, a partire dal Pgt, non a caso l’M5s Calise, commentandone le dimissioni ha detto: «Abbandona il vero sindaco di Milano».
Il Sindaco Pisapia, dal canto suo, ha tentato di trattenerla « Stamani ad Ada Lucia ho chiesto un ulteriore momento di riflessione, ho chiesto e insistito di ripensarci. La speranza è l’ultima a morire» ha detto Pisapia in Consiglio comunale, «spero ci possa ripensare, ma sono certo che continuerà ad accompagnarci nell’obiettivo di rendere sempre più attraente e bella la nostra città».
L’annuncio delle dimissioni ha lasciato spiazzati i colleghi e compagni di partito: «Ho appreso la cosa delle agenzie di stampa, francamente sono colpito da una scelta di questo tipo, non mi pare ci fossero conflitti che la possano giustificare e sono ovviamente molto dispiaciuto. Spero che Lucia ci ripensi. Il centrosinistra ha bisogno delle sue energie migliori. Oggi e domani», ha detto Majorino. «Si chiama Ada Lucia, di solito risolve una marea di problemi e ama da morire Milano. Abbiamo lavorato meravigliosamente bene in questi quattro anni ma oggi faccio davvero fatica a capire il senso di questa decisione che non capisco e non condivido», ha ribattuto Maran.
Intanto, l’opposizione si è scatenata: per Riccardo De Corato (Fdi) «De Cesaris non se n’è andata certo per un’area cani, più probabile che sia stato per lo stadio del Milan, dove la sua maggioranza l’ha abbandonata e lei è andata su tutte le furie. Infatti lei stessa ha detto che i problemi sono stati soprattutto negli ultimi mesi. Penso sia stata la stessa maggioranza a farla dimettere».
Diversa la visione del presidente Maroni: «Mi pare di capire che è iniziata la resa dei conti nel Pd milanese. Renzi sabato verrà a dire che non si faranno le primarie e questo scatenerà una reazione nel Pd lombardo simile a quella in Liguria. Questo vuol dire che per noi, come centrodestra, se lavoriamo bene aumentano le possibilità di vincere l’anno prossimo però dobbiamo muoverci, trovare il candidato e partire subito». ANDREA SPARACIARI
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