Grecia
9:20 pm, 13 Luglio 15 calendario

Ue, accordo sulla Grecia Con il sì dall’Eurogruppo evitata la Grexit

Di: Redazione Metronews
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UE-GRECIA  Un accordo draconiano arrivato a tarda notte ha concluso la maratona di negoziati sulla Grecia a Bruxelles. Dopo 30 ore di negoziato, alla fine la Grecia resta nell’euro potendo contare sul suo terzo piano di aiuti per uscire dalla crisi. Secondo il presidente del Consiglio europeo Tusk all’Eurosummit l’intesa da 86 miliardi è stata raggiunta all’unanimità. La parola ora spetta al Parlamento di Atene, che secondo la cancelliera tedesca Angela Merkel deve approvare «tutte le condizioni» previste dall’accordo. 
Da parte sua, il premier greco Alexis Tsipras ha cantato vittoria affermando: «Siamo riusciti a ristrutturare il debito, la Grecia continuerà a lottare per essere in grado di tornare a crescere». Uno dei punti più controversi è quello del Fondo delle privatizzazioni messo a garanzia dei prestiti. Proprio su questo si sarebbe consumato uno scontro durissimo tra Tsipras e il tedesco Shauble: il premier greco, durante le lunghe ore di negoziato, avrebbe anche fatto il gesto di sfilarsi la giacca e offrirla agli interlocutori, come a dire che la Grecia non sa davvero più cos’altro offrire. Da alcuni il Fondo è visto come un commissariamento, però al contempo Atene ha ottenuto che esso fosse basato in Grecia e non all’estero, gestito dalle autorità greche con la supervisione delle istituzioni europee.
Nel dettaglio, l’accordo prevede che entro il 15 luglio venga approvata la riforma dell’Iva e delle pensioni, oltre all’indipendenza dell’istituto di statistica Elstat, prevede inoltre un fondo di garanzia da 50 miliardi e il coinvolgimento del Fondo monetario internazionale a partire dal marzo 2016. La Grecia potrà contare su un prestito ponte da 7 miliardi entro il 20 luglio e da altri 5 entro metà agosto ma dovranno essere trasferiti asset per un totale di 50 miliardi a un fondo indipendente che monetizzerà tali asset attraverso le privatizzazioni: tale monetizzazione sarà una fonte del rimborso programmato del nuovo prestito dell’Esm. 
Per quanto riguarda il prestito ponte, esso dovrebbe essere confezionato dall’Eurozona domani, ha detto il presidente dell’Eurogruppo (riconfermato proprio ieri), Jeroen Dijsselbloem, il quale ha spiegato che il finanziamento transitorio è «molto complesso» da attuare e «non abbiamo ancora trovato la chiave».  È una questione chiave, perché Atene ha già finito i soldi, e occorrerà tempo tecnico per procedere all’esborso dei prestiti strutturali. C’è «quindi un problema di risorse che ha a che fare con le scadenze» previste, ha spiegato il ministro Padoan. La crisi greca era arrivata «nella fase acuta» ed eravamo «sull’orlo del precipizio» di una Grexit, ha raccontato Padoan. Anche il Fondo monetario Internazionale si è pronto a collaborare per contribuire «a fare questo importante sforzo in avanti».
Ma Tsipras deve fare i conti con l’opposizione interna
Ma dopo l’accordo è vita dura per il premier Tsipras. Chi lo osannava ora lo accusa di tradimento. E persino la possibilità di far approvare le misure concordate non è così scontata.   Le critiche più dure dall’ex ministro Varoufakis: «Dopo il referendum avevo presentato al premier un piano, ma Tsipras ha scelto la resa». Mentre ad Atene i sostenitori del no tornano in piazza, una parte consistente della sinistra di Syriza minaccia difar mancare i voti alle riforme necessarie. La presidente del parlamento sta pensando alle dimissioni che potrebbero paralizzare il Parlamento bloccando l’approvazione delle riforme. Anche il partito di destra alleato di Tsipras si oppone all’accordo.
METRO

13 Luglio 2015
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