La sensualità si fa musica con i Blonde Redhead

MILANO Un triangolo d’amorosi sensi musicali nato a New York una ventina d’anni anni fa e giunto sino a oggi sull’onda di un suono sperimentale e in continuo mutamento. I Blonde Redhead, martedì sul palco del Carroponte (ore 21.30, euro 17/20; in apertura Yakamoto Kotzuga), sono quel che si dice una band di culto: bravi, personali e snob al punto giusto. 
Amedeo e Simone Pace, chitarra e batteria, più Kazu Makino, fascinosa chanteuse, hanno una storia che sa di viaggi, esperienze e incontri. I fratelli mollano la metropoli meneghina e volano in Canada, poi planano su New York: nel giro dei locali underground incrociano Kazu e formano un originale gruppo rock, lontano dagli stereotipi commerciali.
Nel corso del tempo pubblicano dischi, mietono allori dalla critica, fanno il pieno di concerti e raccolgono buone vendite, senza cedere a compromessi. Nel loro curriculum anche un tour coi Red Hot Chili Peppers. Al Carroponte presenteranno l’ultimo cd, “Barragán”, uno degli album più freschi del loro catalogo, un nuovo percorso dopo nove album in carriera. 
È un disco più spoglio, minimale ed essenziale, con canzoni sensuali e sorprendenti: l’ennesimo cambio stilistico, che infatti ha diviso la critica.
Preferite la musica latina? Scelta fra il rock di Juanes, quello di “La camisa negra”, al Fabrique e la tradizione cubana del Buena Vista Social Club con Omara Portuondo e Eliades Ochoa a Villa Arconati nell’“Adios Tour”, il loro commiato dalla scene.
Rock duro al Magnolia con gli Strong Out, mentre per il jazz ecco al Blue Note, martedì e mercoledì, l’Abdullah Ibrahim Mukashi Trio, seguito giovedì dal Chihiro Yamanaka European Trio. 
DIEGO PERUGINI