INTERVISTA
9:53 pm, 8 Luglio 15 calendario

Un social per il lavoro Matteo il nostro Zuckerberg

Di: Redazione Metronews
condividi

LAVORO È stato soprannominato lo “Zuckerberg italiano” e Matteo Achilli – in quanto a carriera – potrebbe effettivamente essere sulla stessa traiettoria del celebre fondatore di Facebook. All’età di soli 23 anni, Achilli si è già fatto un nome in patria con la sua piattaforma online di recruting Egomnia. Con mezzo milione di abbonati e oltre 700 imprese registrate sul sito italiano, il titolare della nascente startup ha posato il suo sguardo imprenditoriale sul mondo, lanciando una versione internazionale di Egomnia proprio questa settimana. Il suo sito, oltre ad avere tutte le caratteristiche delle piattaforme online affermate come LinkedIn, aggiunge anche il livello della gamification al job-hunting online, tramite un algoritmo che dà punteggi ai curricula degli utenti creando un metodo competitivo per attrarre potenziali datori di lavoro. Mentre Achilli ha già contrattato accordi commerciali con Google e Microsoft, il successo del sito a livello globale resta la sua più grande missione. Metro ha fatto due chiacchiere con il giovane imprenditore dal suo ufficio a Formello, a nord di Roma.
Cosa si aspetta dal lancio globale di Egomnia?
– Le aspettative sono molto alte. Solo in Italia, durante la fase di Beta del sito, Egomnia ha registrato più di 450.000 utenti e circa un migliaio di aziende. Nel 2014, le imprese iscritte hanno reclutato più di 14.000 giovani, così adesso puntiamo a un sostanziale aumento del traffico degli utenti e una diffusione esponenziale del servizio nei processi di reclutamento delle imprese sia da parte dei nostri clienti attuali sia da quelli futuri. L’obiettivo è diventare il portale di riferimento principale per i giovani di talento. Posso dire che sono un po’stressato, ma so di avere per le mani una grande opportunità.
Qual è la missione di Egomnia?
– Promuovere la meritocrazia e la necessità impellente di un nuovo mezzo che contrasti la disoccupazione giovanile. L’anno scorso il nostro team ha lavorato molto sul miglioramento degli aspetti tecnici del prodotto, adattandolo secondo le necessità del mercato internazionale. Mi piacerebbe davvero far diventare Egomnia una delle principali piattaforme di recruiting e società di software per la selezione del personale nel mondo.
Il suo primo ufficio all’estero è in Brasile. Perché ha scelto questo paese?
Abbiamo ricevuto un sacco di attenzione dal Brasile, e riscontri incoraggianti. Mi piace molto il Sud America e San Paolo potrebbe essere il primo passo per noi.
Ha solo 23 anni e si è avvicinato al progetto di Egomnia mentre era ancora al liceo. Che cosa l’ha spinto a creare un’azienda?
– Ho investito10.000 euro nel 2011, quando in Italia solo poche persone sapevano cosa significasse “startup”. Egomnia.com è il primo social network in Italia che mette in contatto aziende e chi cerca lavoro, e il primo al mondo che utilizza un algoritmo per assegnare un punteggio ai curricula dei suoi membri. Mentre la mia reputazione cresceva, Roberto Cingolani, il direttore dell’Istituto Italiano di Tecnologia, mi disse: “Molti decidono di contribuire a migliorare il mondo solo dopo aver raggiunto le vette della propria carriera e aver fatto più soldi di quelli che saranno in grado di spendere. Il mio consiglio per te, Matteo, è quello di iniziare subito a pensare come migliorare il mondo e le vite delle persone”. Questo consiglio mi ha toccato, persuadendomi a fare qualcosa per abbassare l’alto tasso di disoccupazione della mia generazione, oggi oltre il 40% per gli italiani sotto i 30 anni.
Com’è stato portare Egomnia online?
Durante il lancio avevamo un solo server per l’hosting, così quando sono arrivate ​​migliaia di iscrizioni nel giro di poche ore, il nostro server non ha retto e siamo andati offline. Posso dire che questo evento si è dimostrato il miglior marketing di sempre per Egomnia. In seguito, all’inizio del 2013, abbiamo comprato altri server e oggi abbiamo siglato un accordo con Microsoft; ho quindi deciso di spostare Egomnia.com sul cloud di Microsoft Azure. Ora, la struttura dietro al sito è più flessibile e sicura.
Cosa significa “Egomnia”? È latino?
– Sì, ero alla ricerca di un nome che non includesse la parola “lavoro”, ma non era facile da trovare. Allora ho provato a tradurre alcune parole dall’italiano in latino con Google Translate: “Egomnia” è un neologismo che nasce da due parole latine: ‘ego’ che significa “sé” e ‘omnia’ che significa “tutto”. Mi è piaciuto molto.
Ottimo nome per il vostro business. Come pensa che il suo sito andrà, a livello globale, contro concorrenti del calibro di LinkedIn? Si sente minacciato?
Non sono spaventato. Stiamo lavorando duramente per creare una piattaforma di ricerca dell’impiego leader riservata ai giovani talenti. Grazie ai nostri algoritmi, Egomnia si basa sulla meritocrazia. Non c’è solo il prodotto dietro all’azienda, ma anche la missione, ed Egomnia è nata per aiutare i giovani in gamba e per promuovere la meritocrazia.
I media locali l’hanno soprannominato lo “Zuckerberg italiano”. Le piace il paragone con il fondatore di Facebook?
Penso che sia figo! È facile per gli stranieri da ricordare, quindi è ottimo per me. Posso dire però che ora sto lavorando per diventare “Matteo Achilli, lo Zuckerberg italiano” e, nel più breve tempo possibile, mi piacerebbe essere conosciuto in tutto il mondo solo come “Matteo Achilli”.
Essere paragonato a Mark Zuckerberg non la intimidisce un po’?
Sì, soprattutto qui in Italia, quando avevo appena lanciato la mia azienda. Avevo solo vent’anni e non ero pronto a diventare famoso. Tu, il tuo team, il tuo prodotto e il tuo lavoro siete soggetti a giudizio quotidianamente. Ma ora sono pronto: è importante venire giudicati perché vuol dire che le persone si interessano a te.
L’Italia non è famosa per un mercato forte nel campo della tecnologia. Come si sente a costituire un precedente di successo nel vostro paese?
Sono contento di avere la possibilità di condividere le mie idee grazie all’attenzione che ho ricevuto con le mie conquiste nel mondo della tecnologia. Io lavoro in questo settore, di cui l’emblema è il codice binario. Si può essere zero o si può essere uno. Tutti, soprattutto i giovani talenti, dovrebbero lavorare ogni giorno per essere numeri uno.
Che cosa riserva il futuro di Matteo Achilli?
C’è un grande vuoto per i giovani talenti in questo mercato. Al momento, non c’è alcuna piattaforma leader nelle assunzioni nel mondo che si concentri su questa categoria. Egomnia potrebbe essere la prima; il mio sogno professionale è quello di trasformarla in una delle principali piattaforme di recruiting  e azienda di software per la selezione del personale nel mercato delle risorse umane a livello mondiale.
Ma resta ancora un ventenne. Cosa fa per divertirsi quando ha tempo?
Mi piace trascorrere il tempo libero con i miei amici, perché a loro non importa di Egomnia. Vogliono solo uscire con me, Matteo.
WANISE MARTINEZ (MWN)
Traduzione di Lorenza Negri
 

8 Luglio 2015
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo