WELFARE
8:10 pm, 8 Luglio 15 calendario

Aumentano i poveri Lo è un italiano su 4

Di: Redazione Metronews
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ROMA Quasi 2 milioni di pensionati italiani non arrivano a 500 euro al mese e ben il 42,5%, pari a oltre 6,6 milioni di persone, riceve meno di 1.000 euro lordi mensili. È quanto emerge dal Rapporto annuale dell’Inps da cui emerge anche che le cosiddette “pensioni d’oro” riguardano oltre 700 mila persone con assegni da oltre 3.000 euro al mese. Intanto, sempre secondo il Rapporto, tra il 2008 e il 2013 la quota totale di poveri in Italia «è aumentata di sette punti percentuali fino a raggiungere il 25% della popolazione, ovvero 15 milioni di persone».
Cresce la diseguaglianza
Allo stesso tempo, la diseguaglianza dei redditi è cresciuta a tassi sostenuti, con un incremento dell’indice relativo pari al 39% tra il 2008 e il 2013, segno di «un Paese in forte difficoltà economica e sociale: la crisi ha inciso maggiormente sulle fasce già deboli della popolazione aggravandone ulteriormente la povertà e peggiorando in modo significativo le loro condizioni di vita». Così il 10% più povero della popolazione ha sperimentato, tra il 2008 e il 2013, una contrazione reale del proprio reddito vicina al 30%, «più accentuata di quella sperimentata dal resto della popolazione».
Inps in rosso per 12,7 miliardi
Tornando alle pensioni, il reddito pensionistico medio ammonta al 31 dicembre 2013 a 1.323 euro lordi mensili. L’Inps eroga ogni mese quasi 21 milioni di pensioni previdenziali e prestazioni di natura assistenziale a favore di oltre 15,5 milioni di beneficiari. L’Istituto ha chiuso il 2014 con un rosso da 12,7 miliardi e un disavanzo di 7,87 ma «la sostenibilità dell’intero sistema di sicurezza sociale non è a rischio».
La riforma Boeri in cinque punti
Secondo il presidente dell’Inps, Tito Boeri, la riforma del sistema pensionistico deve  basarsi su 5 punti. Che sono, nell’ordine, i seguenti: 1) Flessibilità sostenibile; 2) Una rete di protezione sociale dai 55 anni in su; 3) L’unificazione del pagamento delle pensioni; 4) L’armonizzazione dei trattamenti; 5) Nuove opportunità di versare i contributi.
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8 Luglio 2015
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