Grecia
9:29 pm, 6 Luglio 15 calendario

Vaciago, lo scaricabarile sta condannando Grecia ed Europa

Di: Redazione Metronews
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ROMA  Una crisi che si definirà in pochi giorni – probabilmente per il peggio – e in cui l’Italia può incidere poco. Per Giacomo Vaciago, professore di Econmia all’Università Cattolica di Milano, lo scaricabarile politico prevale da tutte le parti sulla lungimiranza. 
Quali possono essere le mosse dell’Italia nel contesto della crisi greca?
Se si parla di governo e nazione, nell’immediato l’Italia può fare poco, tanto più da sola. Un ruolo determinante lo ha Draghi, ma lo stanno rendendo un capro espiatorio. 
Vale a dire?
Ora la situzione è appesa alla liquidità fornita dalla Bce. Se l’Eurogruppo si pronunciasse a favore probabilmente si potrebbe proseguire. Ma se l’Eurogruppo ha dubbi, allora si blocca la misura chiamata Ela. Ma la Grecia ha finito i soldi e a quel punto resta senza. Quindi non può fare nulla. Solo la Bce può dare i soldi, ma ci sono delle regole: finora è stata usata massicciamente la liquidità di emergenza all’interno dello Statuto – seppure con elasticità, però essa può essere fornita a  banche solventi e con adeguate garanzie collaterali. Si può continuare se si pensa che ci siano banche robuste con qualità di attivo, ma qualcuno lo può pensare di banche greche probabilmente piene di titoli greci?
E quindi?
La Bce non è un organo politico. Finora si sono forniti fondi in attesa di un accordo imminente che non c’è stato. Se non c’è neanche oggi, come è probabile? Credo che le banche greche non riapriranno per un po’, ma nel giro di qualche giorno qualcuno dovrà prendere una decisione. I governi dell’Eurogruppo possono bloccare tutto oppure – incapaci come sono da tempo di decidere nell’interesse comune – fare gli gnorri e scaricare la scelta su Draghi e la Bce. Così si avrà il paradosso di un pompiere armato solo di cerino in mano. Se fornirà la liquidità gli si potrà dire che contro la legge ha dato soldi a banche fallite. Se metterà uno stop farà la figura del cattivo che condanna Atene. 
Cosa succederà?
Di fatto l’unica cosa che si può dire alla Grecia è di farsi la sua moneta. Atene può uscire dall’euro quando vuole, deve ragionare se le conviene.
Le conseguenze della Grexit per l’Italia?
Secondo me ci conviene. Se i greci come hanno fatto in questi mesi pensano che noi dobbiamo continuare a pagare i loro debiti per i prossimi vent’anni, allora prima escono e meglio è. Anche perché i veri costi drammatici per l’Italia sono stati quelli dei tentativi di salvataggio e soprattutto della stretta del credito. Altra cosa è aiutarli a crescere. Magari congelare il loro debito per 20 anni e nel frattempo sviluppare veri progetti di crescita, mandando i migliori a lavorare lì – cosa che in realtà dovremmo fare però anche in Italia. Gli stessi greci devono però rinunciare ai loro attuali atteggiamenti ed entrare nell’idea che bisogna lavorare insieme. Ad esempio sono i greci che vogliono parlare solo con la Germania escludendo gli altri: sbagliatissimo. 
E per l’Europa? 
L’Europa così non funziona, manca da anni un gioco di squadra, abbiamo un mare di problemi irrisolti. Ciascuno difende i propri difetti invece di fare la gara di emulare le altrui virtù. Quello che può fare l’Italia è ricostruire l’Europa da protagonista con percorsi cooperativi.
OSVALDO BADACCI

6 Luglio 2015
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