Expo e i pass negati Per gli schedati c’è uno spiraglio

MILANO Alla fine i sindacati hanno segnato un punto importante a loro favore. Come fa sapere a Metro la Cgil, che per prima e con più foga si era battuta per gli “schedati”, c’è una grossa novità: Expo, complici le sollecitazioni della prefettura, ha cambiato le procedure di accreditamento. Il “diniego” derivante da una “segnalazione” della questura sul conto di lavoratori o semplici invitati nel sito Expo, non sarà più vincolante per avere il pass. In molti, centinaia, hanno perso il posto solo perché, pur assunti, erano stati oggetto di questa segnalazione di polizia, del cui contenuto peraltro nulla hanno mai saputo. La novità, appunto, è che ora Expo ha fatto sapere a oltre 1.500 fra aziende e appaltatori che sui loro lavoratori o i loro ospiti “segnalati” possono “tirare dritto” e assumersene la responsabilità pur di farli entrare nel sito. Oppure chiedere entro 24 ore una revisione del diniego (ci sono già stati centinaia di “riabilitati”). Oppure accettare il diniego del pass prendendo per buona l’indicazione della PS.
Per Antonio Lareno (Cgil) questo «è senz’altro un passo in avanti verso la trasparenza, forse presa per tutelare gli “azionisti” politici dell’Esposizione, ma noi continuiamo a ritenere il tutto illegittimo. La segnalazione di polizia rimane ed è del tutto oscura».
SERGIO RIZZA
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