terrorismo
8:28 pm, 1 Luglio 15 calendario

Due famiglie italiane inquadrate nell’Isis

Di: Redazione Metronews
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MILANO Doppia operazione contro il terrorismo internazionale e per la prima volta compare in Italia una cellula di affiliati all’Isis, composta anche da italiani convertiti all’Islam. Due le inchieste partite dalle procure di Milano e Roma e condotte la prima della Polizia con la Digos e la seconda dal Ros dei Carabinieri. Dieci gli arresti ordinati dai magistrati milanesi: «È la prima indagine sullo Stato Islamico in Italia, tra le prime in Europa», ha spiegato il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, secondo il quale la cellula «non progettava attentati in Italia» ma gli affiliati erano pronti a trasferirsi in Siria.
Intercettato anche un reclutatore
 
In manette sono finiti 4 italiani, 5 albanesi e un canadese, accusati a vario titolo di associazione con finalità di terrorismo e organizzazione di trasferimenti per finalità di terrorismo. Si tratta di appartenenti a due famiglie poi imparentatesi tra di loro: al centro la figura di Maria Giulia Sergio, 28 anni (Fatima) convertitasi dopo aver sposato un uomo di fede islamica Aldo Kobuzi, e trasferitasi con lui in Siria. È stata lei a convincere la madre, il padre e la sorella a sposare la causa della jihad. Perquisizioni e arresti anche a Bergamo, Grosseto e in Albania. Intercettati anche i contatti con un coordinatore del reclutamento dell’Isis che agiva dalla Turchia e organizzava i trasferimenti in Siria: lui, e altre persone vicine a lui – secondo gli inquirenti – sono in grado di «parlare in diverse lingue e di smistare tutti coloro che vogliono unirsi al Califfato».
Due maghrebini invece sono stati arrestati a Roma, accusati di associazione con finalità di terrorismo internazionale. Un terzo indagato è già detenuto in Marocco. L’indagine è la prima in Italia che riguarda uno dei forum sul web affiliati ad al-Qaida. Dalle verifiche «non è emerso che i membri dell’associazione che gestisce il forum abbiano progettato un attentato, in Italia o in altri Paesi – scrive il Gip – ma il forum alternava a contenuti ideologici altri più specificamente operativi».
I pm: “Verso il Califfato flusso preoccupante”
milano«In questa indagine le moschee non hanno un ruolo significativo». Ci ha tenuto a sottolinearlo il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli durante l’illustrazione dei risultati del blitz. Romanelli ha ribadito che nel corso delle indagini «non sono emersi elementi che possano far pensare a progetti di attentati in Italia» e che «non emergono neppure criticità sul reclutamento di migranti in Italia». Il pericolo è invece il viaggio inverso: «È tutto rivolto verso l’estero. È evidente e preoccupante un flusso da tutta Europa verso il Califfato».
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1 Luglio 2015
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