Nicolas Cage
4:00 pm, 1 Luglio 15 calendario

Cage: Io, eroe stanco un po’ capitan Achab

Di: Redazione Metronews
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CINEMA. Tra Bucarest, la Romania e la Gold Coast australiana, con la morte addosso e una mission impossible. Scovare un uomo che ti ha torturato decenni prima, che stava per ucciderti e che ora è malato, nascosto, bisognoso di cure ma ferocemente aggrappato alla vita e pronto ancora ad uccidere per interposta persona. Il nostro eroe stanco è un ex agente della Cia e ha il volto di Nicolas Cage in canuta versione nel film di Paul Schrader, Il nemico invisibile (dal 9 luglio nei nostri cinema).
Mister Cage, ma che tipo è il suo agente?
È un personaggio che non assomiglia a nulla che io abbia già fatto e questo è sempre emozionante per me che non voglio sentirmi troppo a mio agio, che sento sempre il desiderio di spingermi verso nuove direzioni e di correre dei rischi. Anche se, devo ammettere, che il ruolo mi terrorizzava.
Per quale motivo?
Perché era una sfida pericolosa. C’è qualcosa in lui che  fa pensare a Moby Dick: è ossessionato dalla balena Bianca che è Banir, il suo nemico, l’islamico che decenni prima stava per ucciderlo. Ma è anche un uomo addestrato che ha fatto parte dei Marines. E volevo che si percepisse quella forza, ancora presente in lui, che rende ancora più tragica la fragilità causata dalla malattia.
Come si prepara a certi ruoli?
Cercando d’interiorizzare tutti i dialoghi nel mio corpo prima ancora di arrivare sul set. È una preparazione fisica e psicologica insieme. Sul tapis-roulant leggo le battute e facendole arrivare dentro il mio corpo.
Cos’ha imparato lavorando con Paul Schrader?
Che è meglio avere dei personaggi che sollevino interrogativi più che dare risposte.
SILVIA DI PAOLA

1 Luglio 2015
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