’Ndrangheta, le mani sui politici australiani

AUSTRALIA Mafia è parola italiana nota in tutto il mondo, ma da tempo gli esperti affermano che oggi è più temibile la ‘Ndrangheta. Secondo un’inchiesta dei media australiani, l’organizzazione calabrese (nota per le sue diramazioni inGermania e in America) è arrivata a estendere i suoi tentacoli fino ai più alti livelli della politica australiana. Per un anno Abc-Four Corners e Fairfax hanno condotto un’inchiesta e ora hanno spiegato come l’organizzazione criminale avrebbe usato un certo numero di finanziatori di partito di entrambe le parti politiche per dare un volto legittimo alle proprie attività ed estendere la propria influenza. Le emittenti riferiscono addirittura di un incontro dei primi anni 2000 fra un uomo con «profondi legami mafiosi» e l’allora premier John Howard, insieme ad altri funzionari del partito. In un altro episodio, il figlio di un presunto boss avrebbe fatto un’esperienza di lavoro presso l’ambasciata australiana a Roma mentre l’ex ministra liberale Amanda Vanstone era ambasciatrice. La stessa politica quando era ministro dell’Immigrazione fece «ottenere un visto per un boss più tardi arrestato per traffico di droga ed implicato in un assassinio». Nessuna accusa diretta, perché nulla mostra che i politici fossero consapevoli di chi fossero gli interlocutori.
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