MONOSSIDO KILLER
9:43 pm, 25 Giugno 15 calendario

Vittime dei lavori nel condominio

Di: Redazione Metronews
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TORINO Era ostruita da mattoni la canna fumaria del palazzo in corso Vercelli, dove il 23 gennaio 2013 una donna di 67 anni morì, mentre la figlia che viveva con lei è ancora in gravi condizioni. A ricostruire il retroscena di questa tragedia causata dal monossido di carbonio è stata la procura. Il pm Raffaele Guarinello aveva disposto una consulenza tecnica.
Dagli accertamenti che è emerso che la canna fumaria condominiale che doveva servire per far defluire i fumi della piccola caldaia a gas che madre e figlia tenevano in cucina era otturata da alcuni laterizi, scarti di una precedente ristrutturazione. E così a distanza di due anni e mezzo da quella tragedia Guariniello ha iscritto nel registro degli indagati l’amministratore del condominio e i titolari della ditta di manutenzione della caldaia. Nessuno, infatti, liberò la canna fumaria dal materiale di scarto e nessuno, soprattutto, si accorse di quella ingombrante e dannosa presenza.
A tutti gli indagati, il procuratore Raffaele Guariniello contesta i reati di omicidio e lesioni colposi. Che l’incidente fosse stato causato dal malfunzionamento della caldaia lo si era sospettato fin da subito. I vicini avevano raccontato che nei giorni precedenti alla tragedia mamma e figlia si erano barricate in casa perché avevano un po’ di influenza. Quei malori forse erano dovuti al monossido che si stava già sprigionando nell’alloggio.
REBECCA AVERSA

25 Giugno 2015
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