Giornata tra i parenti e i bambini per il Papa
TORINO L’incontro con i valdesi, quello con i profughi e i bambini. Ma anche momenti più intimi hanno caratterizzato la seconda giornata torinese di Papa Francesco, che si ieri si è concesso un lungo pranzo con 32 suoi parenti nella sede dell’Arcivescodo.
Un menù all’insegna della sintesi tra la cucina piemontese e quella sud Americana, annaffiato da vini piemontesi Grignolino e Barbera. Poi uno scambio di doni. «Abbiano parlato di ricordi comuni e di cose riguardanti la nostra famiglia. Abbiamo parlato di un sacco di cose» ha detto Elio Bellero, cugino di secondo grado del pontefice, uscendo dall’arcivescovado. E ancora: «È stata una cosa bellissima. Ci siamo parlati con gli occhi. Il momento più bello è stato quando ci siamo visti: ha allargato le braccia e ci ha stretto, avesse potuto ci avrebbe presi tutti sotto la sua ala», ha raccontato la cugina Isa. Terminati gli incontri in Arcivescovado, Papa Francesco ha dedicato il suo ultimo saluto torinese ai più piccoli, ai bambini ed i ragazzi degli oratori cittadini che, fin dalle prime ore del pomeriggio, lo hanno atteso in piazza Solferino.
A bordo della “papamobile” Francesco ha risposto ai tanti sorrisi, ma i bambini non hanno nascosto un po’ di delusione per il fatto che il Papa non sia andato loro incontro infrangendo il protocollo. E oggi per Torino è un’altra giornata istituzionale. Questa mattina è atteso infatti l’arrivo del premier Renzi che farà visita alla Sindone e al Museo Egizio.
REBECCA ANVERSA
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