Profughi: l’Ue studia il modello Milano
MILANO Raccontare le modalità con le quali Milano sta gestendo il flusso dei 60 mila profughi che in un anno hanno attraversato la città per proseguire verso il nord Europa. Questo racconterà oggi l’assessore Marco Granelli alla Commissione Libertà civili, Giustizia e Affari interni del Parlamento europeo. È la prima volta che a una città viene chiesto da Bruxelles di raccontare la propria esperienza. Le osservazioni di Granelli finiranno nel Rapporto che la Commissione sta preparando in vista della risoluzione che sarà il parere ufficiale del Parlamento Ue sull’immigrazione.
Assessore, un bel riconoscimento per Milano!
Credo proprio di sì. Non era mai successo prima. Milano è stata chiamata a rappresentare tutte le città europee alle prese con questo dramma. Ma, soprattutto, appare un passo avanti per arrivare alla condivisione fra tutti i Paesi della gestione del problema migrazioni.
Cosa andrà a dire?
Prima chiederemo di non lasciare sole le città come è accaduto a Milano, che ha fronteggiato l’emergenza senza neanche l’aiuto della Regione. Poi presenteremo un documento che chiede al Parlamento un provvedimento straordinario per i profughi, perché quella che viviamo non è un’immigrazione “ordinaria”, ma è dovuta a una guerra, quindi siamo fuori dall’ordinario. ANDREA SPARACIARI
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