Gialli
10:27 pm, 17 Giugno 15 calendario

Un giallo che vi svelerà il killer più spietato: l’amianto

Di: Redazione Metronews
condividi

LIBRI Stefania Divertito, firma di Metro e giornalista tra le più autorevoli  sulle tematiche ambientali (è stata cronista dell’anno nel 2004 ed ha vinto il Premio Pasolini nel 2013) dopo quattro libri-inchiesta arriva in libreria con un giallo, “Una spiaggia troppo bianca” (NN editore,pp.256, 15 euro). C’è una vittima, una giornalista coraggiosa e, sullo sfondo, una tematica complessa ed ancora attuale come l’amianto.
Dopo i saggi, un giallo su una delle sue inchieste più importanti: l’amianto. Perchè?
La sfida è far arrivare le tematiche ambientali anche ai non addetti ai lavori. L’ambiente deve coinvolgere tutti, perché  riguarda il nostro futuro.
Gemma Ranieri, la protagonista, è una brava reporter: quanto è difficilie nella realtà aprire squarci di luce su questi argomenti?
È molto difficile. Gemma lavora in un freepress dove ha spazio e libertà di scrittura ma il panorama giornalistico  non è così libero. Gemma quasi inciampa nella sua prima inchiesta giornalistica: è il suo banco di prova e il suo debutto. Ha una caporedattrice severa, direi implacabile, ma molto preparata, ed è la sua fortuna. Nel blog che si trova sul sito della casa editrice (nneditore.it, ndr) Gemma continuerà a denunciare scempi ambientali e si confronterà con il mondo giornalistico e con tutte  le sue difficoltà.
Io ho fatto il tifo per Gemma da subito. Intuito, generosità, depistaggi: e non le ha risparmiato   una storia d’amore ed amicizia…
Gemma è una ragazza vitale e piena di conflitti che non ha ancora affrontato. E il rapporto con il suo fidanzato e il suo “amico” milanese ne sono l’esempio. Il conflitto principale però è tra andare o rimanere: lei da Napoli si è trasferita a Milano per cercare lavoro ma non vive questo distacco con serenità. Ed è un fil rouge che mi appartiene e che ha condizionato molte mie scelte.
Perchè è Napoli, la sua città, a fare da cornice alla storia?
È la mia prima volta, è vero. Forse perché vivevo con senso di colpa l’essermene andata. Neanche potessi salvarla… dentro di me l’ho risolta grazie a Gemma. Sono nata e cresciuta in una periferia tosta ma bellissima, con una spiaggia impraticabile e sprecata. Le ho reso omaggio e ho auspicato un futuro diverso per il mio quartiere. Pardon, per il quartiere di Gemma.
Ambiente: ora anche il Papa lancia l’allarme. Di quante altre Gemma c’è bisogno?
Le  Gemma ci sono. Vivono nelle redazioni, scrivono blog documentatissimi. Il vero salto di qualità  però ci sarà quando saranno i cittadini a reagire e combattere.
A.B.

17 Giugno 2015
© RIPRODUZIONE RISERVATA