Lotito indagato per tentata estorsione
CALCIO Non c’è pace per il calcio italiano. Questa volta, ma non è la prima, sotto i riflettori ci va Claudio Lotito. Il presidente della Lazio, patron della Salernitana e consigliere Figc è indagato in un’inchiesta della procura di Napoli. L’indagine è legata a una ipotesi di tentata estorsione da parte di Lotito come stigmatizzato nella nota della Procura: “l’indagine è stata avviata a seguito della denuncia del dirigente della società Ischia Isolaverde (Pino Iodice ndr) per condotte intimidatorie”. Le minacce attribuite a Claudio Lotito, sarebbero state rivolte non solo a Iodice, ma, come sostiene il denunciante, anche ad altri dirigenti di società di Lega Pro “in relazione alle procedure di approvazione del bilancio”. Iodice era stato ascoltato dai pm napoletani come persona informata dei fatti. Nella telefonata registrata da Iodice, il patron della Lazio si diceva, tra l’ altro, preoccupato che squadre economicamente poco rappresentative, come Carpi e Frosinone, potessero salire in Serie A con un danno economico per il calcio. Iodice inoltre avrebbe denunciato presunte pressioni di Lotito per appoggiare il n°1 della lega pro, Mario Macalli. Da qui la contestazione di tentata estorsione. La risposta di Lotino: «I miei accusatori diventeranno accusati. Sono oggetto di una campagna diffamatoria e calunniosa il cui fine è quello di ostacolare l’opera di risanamento del calcio ma ho piena fiducia nei magistrati».
Pequisite dalla Digos anche Figc e Lega Pro
Perquisizioni a tappeto ieri a Roma e Firenze dopo che la Procura di Napoli ha indagato Claudio Lotito per tentata estorsione. Le perquisizioni della Digos, oltre alla società Lazio agli uffici e le residenze di Lotito, hanno riguardato anche la Fgci, gli uffici del presidente Carlo Tavecchio a Roma; gli uffici della Lega calcio professionistico e del presidente Mario Macalli a Firenze. Anche la sede della Lega Pro a Firenze è stata visitata in mattinata dalla Digos di Napoli per l’acquisizione di alcuni documenti relativi al caso “Lotito-Iodice”. Tavecchio e Macalli non sarebbero tra gli indagati.
Le parole di “troppo” al telefono
L’inchiesta della Procura di Napoli ha per oggetto la gestione della Lega Pro ed è scaturita dalle conversazioni con Lotito registrate dall’ex dg dell’Ischia Isolaverde, Pino Iodice.In quelle telefonate, rese pubbliche il 13 febbraio ma risalenti al 28 gennaio, Lotito rivolgendosi a Iodice definì il presidente della Lega Maurizio Beretta uno che non conta “zero”. Quindi le ormai celebri dichiarazioni sulla possibile promozione di Carpi e Frosinone, poi effettivamente avvenuta. «Una può salire, ma se mi porti due squadre che non valgono un c… Tra due o tre anni non abbiamo più una lira – diceva Lotito – Quando vado a vendere i diritti tv che mi hanno portato 1,2 miliardi…, tra tre anni se abbiamo Frosinone o Latina chi c… se li compra i diritti? Non sanno manco che esistono Frosinone o Carpi”. Il dirigente dell’Ischia, Iodice, ha detto di essere in possesso di «altri documenti che attestano come Lotito mi abbia minacciato, in caso di mancato appoggio all’attuale governance, di togliere i finanziamenti che ci spettano».
C.CR.
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