Con Jurassic World si torna ai dinosauri

ROMA  Dinosauro mon amour. Anche chi non capisce il perché deve prendere atto di questa passione per il giurassico che continua ad aggregare l’universo mondo, se solo si pensa che, dopo il best seller di Michael Crichton, il primo “Jurassic Park” cinematografico portato al cinema da Steven Spielberg nel ’93 fu un successo travolgente, e che da allora non si è mai smesso di creare mostri giurassici al cinema.
Ora arriva  questo quarto capitolo della saga, “Jurassic World” (da dopodomani nei cinema) che idealmente si ricollega al primo film con Spielberg nei panni di produttore e Colin Trevorrow alla regia (fortissimamente voluto dallo stesso Spielberg impressionato dal suo unico film, “Safety not guaranteed”) che ammette: «Non ci ho dormito la notte ma  avevo da subito delle idee precise da sviluppare partendo dal racconto del rapporto degli umani con gli animali che ingabbiamo, usiamo, sfruttiamo, il tutto mettendo dinosauri al posto di comuni animali. In questo senso il film è qualcosa di nuovo, non è un sequel degli ultimi due e non ne prevede  perché non siamo dentro una saga con i supereroi della Marvel». 
E qui il nostro eroe, che si agita accanto a Bryce Dallas Howard, ha la faccia di Chris Pratt, lanciatissimo giovane dal corpo statuario e già in  pole position per il ruolo del nuovo Indiana Jones, che racconta: «Avevo 14 anni quando rimasi folgorato dal primo film e trovarmi ora in questo mi sembra incredibile, di nuovo in un fantastico connubio tra scienza e immaginazione, in un film che non vuole solo mostrare dinosauri ma racconta una storia, un film pieno di action in cui mi trovo a mio agio perché, come dico da sempre, sono uno stuntman in un corpo di attore».
SILVIA DI PAOLA