Marra: “No al personaggio, ora riparto dalla musica”

MILANO Marracash torna a Milano, torna prepotentemente sulla scena e torna alle origini: rap senza compromessi, rime affilate e pochi peli sulla lingua. Lo fa venerdì 5 giugno, alle 21 dal palco di Carroponte con un live speciale e le canzoni di “Status”.
Tornare nella propria città è ancora un’emozione? 
Milano è sempre particolare. Sarà una grande festa con Guè Pequeno, Fabri Fibra, Salmo e tanti altri. Ci sarà anche una band, con la quale abbiamo riarrangiato tutto il disco per il tour. Le sorprese non finiscono qui, ma il resto lo svelerò dal vivo…
Tre anni d’attesa per questo nuovo album: cosa è cambiato? 
Ho sperimentato tanto e alla fine ho capito che io sono quello di “Chiedi alla Polvere”. Non sono Nek, non sono la Pausini, sono quella cosa lì. Per questo ho deciso di tornare alla musica. C’è stato un momento in cui più che quella, si vendeva il personaggio, ma io voglio far parlare i miei pezzi.
Una fuga da una scena rap un po’ preconfezionata? 
Diciamo che se in America è l’hip-hop che influenza il pop, vedi Miley Cyrus che twerka, in Italia accade il contrario: il rap viene spinto nella canzone italiana. Eppure per molto tempo questo genere ha fatto una rivoluzione partita dal basso, cambiando tante cose. 
Una situazione limitante? 
Ho sempre fatto quello che volevo, ma probabilmente esiste un problema culturale. Oggi vanno i messaggi semplici, le cose diverse non decollano. Si parla tanto dei problemi del Paese, ma da un po’ ci si arrende al provincialismo, alla sicurezza del conformismo, anche se quando osiamo siamo in grado di fare grandi cose. 
FRANCESCO MARCHESI